Scossone nel M5S, Appendino vuole dimettersi: "Basta con il Pd". Ultimatum a Conte

Scossone nel M5S, Appendino vuole dimettersi: "Basta con il Pd". Ultimatum a Conte

L'ex sindaca di Torino Chiara Appendino starebbe valutando l'ipotesi di dimettersi dall'incarico di vicepresidente del Movimento 5 Stelle. Come precisa il Corriere della Sera, la questione sarebbe stata sollevata durante l'assemblea congiunta con gli altri parlamentari che si è tenuta ieri sera, a margine delle Elezioni regionali in Toscana. Sul punto il giornale di via Solferino fa una precisazione: la deputata non ha rassegnato formalmente le dimissioni, ma è un'opzione che avrebbe prospettato ai colleghi come una sorta di “ultimatum” per salvare le sorti del movimento. La strategia di Appendino Le ragioni che avrebbero indotto Appendino a riconsiderare il suo incarico sono di natura politica e, nello specifico, riguardano la coalizione con il Partito Democratico. Finora, l'esito delle Elezioni regionali ha confermato che l'alleanza con i dem non piace agli elettori pentastellati. L'ex sindaca di Torino vorrebbe che il movimento avesse un'identità politica più solida e definita, tale da poter recuperare qualche voto dal bacino degli astensionisti, sempre più numerosi. In questo contesto l'alleanza con la sinistra andrebbe riconsiderata sotto una nuova luce, ma non accantonata. Le repliche Al momento non c'è stata alcuna replica da parte di Giuseppe Conte. “Ero presente alla riunione. Per scrupolo ho verificato anche attraverso fonti ufficiali e posso ribadire che, né formalmente né informalmente, sono pervenute dimissioni”, ha assicurato un altro vicepresidente, Michele Gubitosa. “Aggiungo che sarei rimasto molto sorpreso, poiché sarebbe stato piuttosto singolare rassegnare dimissioni a mandato già scaduto - ha puntualizzato -. Come è noto, infatti, tutti noi vicepresidenti siamo al termine del mandato, e un'eventuale dimissione sarebbe risultata del tutto priva di senso”. E infine: “Per quanto riguarda infine il rapporto con il Partito Democratico, ricordo che la nostra comunità ha già espresso con chiarezza la propria posizione: ha scelto di essere progressisti indipendenti, ed è questa la linea che si sta portando avanti”.

Da Centromarca e Ibc proposte al Governo per competitività e innovazione

Da Centromarca e Ibc proposte al Governo per competitività e innovazione

Roma, 15 ott. (Adnkronos) - Da Centromarca e Ibc proposte al Governo per sostenere competitività, innovazione e legalità della filiera. Si è svolto oggi a Palazzo Wedekind, il primo Forum nazionale del Largo Consumo, promosso da Centromarca - Associazione italiana dell'Industria di Marca - e Ibc - Associazione Industrie Beni di Consumo - con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Per la prima volta, l'intera filiera del “carrello della spesa” (agricoltura, industria di trasformazione, distribuzione moderna, logistica) ha portato all'attenzione del Governo e del Parlamento proposte concrete e condivise, a costo zero per la finanza pubblica, per rafforzare la competitività del settore e garantire un beneficio diretto ai consumatori. Il settore del largo consumo rappresenta oltre 930 mila imprese, sviluppa un giro d'affari al consumo pari a 222 miliardi di euro, occupa 2,3 milioni di addetti e genera esportazioni per circa 81 miliardi di euro. Numeri che ne testimoniano la rilevanza strategica per l'economia italiana. Aprendo i lavori, il presidente di Centromarca, Francesco Mutti, ha sottolineato come il Forum rappresenti un importante momento di condivisione per l'intera filiera del largo consumo. "Sottoponiamo al Governo proposte concrete, a costo zero, che mettono al centro la competitività delle aziende, la digitalizzazione dei processi e il presidio della legalità lungo tutta la catena del valore" ha affermato Mutti. "È la prima volta che si affronta il tema del carrello della spesa in modo strutturato, per analizzare le dinamiche che lo caratterizzano e individuare soluzioni utili a rafforzare la filiera". "Le nostre analisi nascono da un approccio pragmatico ai problemi che le aziende del largo consumo stanno affrontando quotidianamente" ha rimarcato Flavio Ferretti, presidente di Ibc. "Dal confronto con il Governo e con le rappresentanze di categoria sono emersi punti condivisi su cui costruire un percorso comune. Ora è il momento di tradurre le proposte in azioni, per dare alle imprese risposte rapide e strumenti efficaci per crescere". Il documento completo delle proposte di policy - disponibile sul sito di Centromarca - è stato illustrato in dettaglio nei giorni scorsi al Mimit nel corso di un incontro cui hanno preso parte numerose associazioni di categoria. Gli interventi si concentrano su tre ambiti. Competitività: L'obiettivo è: favorire l'espansione dimensionale delle imprese e l'accesso a strumenti finanziari più efficaci, promuovendo aggregazioni e investimenti strategici. Le principali misure includono; supporto ai processi di merger & acquisition, con credito d'imposta sulle spese per l'acquisizione di partecipazioni estere e maggiore deducibilità degli interessi passivi sui finanziamenti dedicati; incentivi alla managerializzazione delle pmi, attraverso decontribuzione per i lavoratori in codatorialità e agevolazioni fiscali per la formazione del personale condiviso; promozione di partenariati e reti tra imprese, con sostegno finanziario dedicato, incentivi fiscali per investimenti congiunti in ricerca/innovazione e detassazione degli utili reinvestiti in attività coerenti con gli obiettivi comuni. Innovazione. Molte aziende devono ancora completare la transizione digitale, e per supportarle è fondamentale rendere più accessibili gli strumenti e semplificare i processi burocratici. Tra gli interventi prioritari rientra la dematerializzazione dei documenti di trasporto attraverso l'Edi (Electronic Data Interchange), per semplificare i processi, migliorare tracciabilità e sicurezza dei dati e rendere più rapida la gestione delle merci. Legalità. Centromarca e Ibc ribadiscono il loro impegno per un mercato più trasparente e sicuro, attraverso: Contrasto alle pratiche commerciali sleali, partecipando ai lavori normativi europei e collaborando con le autorità per rafforzare la cooperazione tra Stati membri; Lotta alla contraffazione nel largo consumo, attraverso la promozione di linee guida e buone pratiche, l'adozione di strumenti digitali e sistemi di tracciabilità, il rafforzamento del presidio nei canali digitali e nelle attività di sensibilizzazione del consumatore. L'incontro è stato aperto dall'On. Francesco Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Sono intervenuti: l'On. Massimo Bitonci, Sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Presidente del Cncu; l'On. Alberto Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati; l'On. Vinicio Peluffo, Vicepresidente della Commissione Attività Produttive, Camera dei Deputati; Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione; Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura; Renzo Sartori, Vicepresidente di Assologistica e Vittorio Cino, Direttore Generale Centromarca e Ibc. A conclusione, l'intervento di Valentino Valentini, Viceministro delle Imprese e del Made in Italy. Ha moderato i lavori Sabrina Scampini, giornalista Mediaset.

Pamela Genini disse all’ex fidanzato: “Non posso lasciarlo altrimenti mi ammazza”. La telefonata prima di morire: “Aiuto, ha le mie chiavi”

Pamela Genini disse all’ex fidanzato: “Non posso lasciarlo altrimenti mi ammazza”. La telefonata prima di morire: “Aiuto, ha le mie chiavi”

“Aiuto, aiuto, aiuto. Ha le mie chiavi”. Sono le ultime parole che l’ex fidanzato di Pamela Genini – la 29enne uccida dall’uomo che aveva lasciato – ha potuto sentire prima che “saltasse la comunicazione” martedì sera intorno alle 21.22 mentre si trovava al telefono con lei. Gianluca Soncin, con cui aveva interrotto la relazione da […] L'articolo Pamela Genini disse all’ex fidanzato: “Non posso lasciarlo altrimenti mi ammazza”. La telefonata prima di morire: “Aiuto, ha le mie chiavi” proviene da Il Fatto Quotidiano .

Muore e lascia i gioielli in eredità al Comune di Macerata per comprare il defibrillatore

Muore e lascia i gioielli in eredità al Comune di Macerata per comprare il defibrillatore

AGI - Una signora maceratese, deceduta nel giugno scorso e che ha espresso la volontà di rimanere anonima, ha deciso di donare al comune di Macerata due anelli e una collana in oro con brillanti "con l'onere a carico del beneficiario di acquistare con il ricavato della vendita degli stessi del materiale utile per le attività sportive che si svolgeranno presso lo stadio Helvia Recina e in particolar modo, ove possibile, per l'acquisto di un defibrillatore". "Il lascito della signora, è un atto di un importante valore civico e un grande esempio di coinvolgimento nella vita sociale cittadina - ha commentato l'assessore comunale al Patrimonio, Andrea Marchiori - Il patrimonio della città si arricchisce non solo di un bene strumentale salvavita ma anche e soprattutto di un sentimento di chi in vita ha avuto a cuore la comunità pensando al futuro della stessa". Oggi la giunta ha deliberato di a cquisire il legato testamentario e ha dato mandato agli uffici competenti di far valutare i gioielli a un orafo , per poi procedere alla vendita e al conseguente acquisto di materiale utile. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone

Mo: Bonelli, 'perché Tajani non porta atto per riconoscimento dello Stato di Palestina?'

Mo: Bonelli, 'perché Tajani non porta atto per riconoscimento dello Stato di Palestina?'

Roma, 15 ott. (Adnkronos) - "Gaza oggi è un cumulo di macerie: quasi 70mila morti, tra cui 20mila bambini. Ospedali, scuole, case, interi quartieri cancellati. Davanti a questo disastro umanitario, il ministro Tajani parla di 'ricostruzione' ma noi vorremmo sapere chi pagherà la ricostruzione e principalmente chi ha distrutto Gaza". Così Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde. "Il processo di pace non sarà tale se dalla Cisgiordania i territori occupati violentemente e illegalmente dai coloni israeliani non verranno liberati. La comunità internazionale dovrebbe chiedere la liberazione di Marwan Barghouti, l'unico leader in grado di rappresentare un processo politico e democratico palestinese. Oggi abbiamo appreso che Barghouti è stato picchiato in carcere". "Secondo l'Undp, oltre l'80% degli edifici di Gaza è distrutto o gravemente danneggiato, e nella città di Gaza la percentuale sale al 92%. Parlare di ricostruzione senza dire chi pagherà, con quali garanzie e con quale legittimità, è un insulto alle vittime. Noi siamo pronti a cooperare e a confrontarci con il governo ma su proposte chiare e non messaggi vaghi come è stato il governo italiano sino ad oggi di fronte alla pulizia etnica realizzata contro il popolo palestinese da parte del governo criminale di Netanyahu”.