“Quell’audio è falso, non sono io. Non l’ho mai chiamato”: Annamaria Bernardini de Pace querela Fabrizio  Corona

“Quell’audio è falso, non sono io. Non l’ho mai chiamato”: Annamaria Bernardini de Pace querela Fabrizio Corona

Non sono piaciute affatto all’avvocato Annamaria Bernardini de Pace le parole e i messaggi di Fabrizio Corona, al centro delle indagini sul complicato “caso” Raoul Bova. L’attore è stato protagonista di una puntata di “Falsissimo” di Corona tra audio e ricostruzione dei fatti del suo flirt con Martina Ceretti, mentre sarebbe stato ancora sposato con […] L'articolo “Quell’audio è falso, non sono io. Non l’ho mai chiamato”: Annamaria Bernardini de Pace querela Fabrizio Corona proviene da Il Fatto Quotidiano .

Strage Bologna: Bonelli, 'verità storica e giudiziaria inoppugnabile'

Strage Bologna: Bonelli, 'verità storica e giudiziaria inoppugnabile'

Roma, 2 ago. (Adnkronos) - "A 45 anni dalla strage alla stazione di Bologna ricordiamo non solo le 85 vittime innocenti e i 200 feriti di quella bomba, ma anche la verità storica e giudiziaria ormai inoppugnabile: la matrice fascista è stata confermata definitivamente dalla Cassazione, dopo decenni di rimozioni, omissioni e depistaggi". Lo afferma Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde. "'Quella strage -aggiunge- non fu un atto isolato, ma parte di una vera e propria strategia della tensione che mirava a destabilizzare la democrazia italiana, seminando paura e sangue. In quel disegno furono coinvolti non soltanto esponenti del Msi e della galassia eversiva nera, ma anche settori dei Servizi segreti che operarono in copertura, e la loggia P2, che aveva tra i suoi obiettivi il controllo della magistratura. È inquietante che oggi, con la cosiddetta riforma della giustizia, torni in discussione la separazione delle carriere, che era al centro proprio del programma piduista. Con il decreto sicurezza si dà mano libera ai Servizi segreti e siccome il reato di depistaggio non può essere abolito fanno in modo che nessuno possa essere accusato di depistaggio. Furono la loggia P2, il terrorismo nero, i Sevizi segreti deviati e le connivenze politiche a mettere la bomba".

Via al Giubileo dei giovani: mezzo milione di Papaboys da Leone

Via al Giubileo dei giovani: mezzo milione di Papaboys da Leone

La Capitale da giorni è "invasa" da festosi gruppi di ragazzi e ragazze festanti accorsi da ogni dove per il Giubileo dei Giovani. Centinaia di migliaia arrivati a da tutto il mondo a Roma nel segno della pace per partecipare al loro Anno santo, che raggiungerà i momenti più alti oggi e domani a Tor Vergata con papa Leone. I giovani provengono da 146 Paesi diversi: dall'Europa per il 68% di presenze, e poi dal resto dei continenti. Ci saranno anche giovani da zone teatro di conflitto: dal Libano, dall'Iraq, dal Myanmar, dall'Ucraina, dalla Siria e dal Sud Sudan. Per l'accoglienza sono state mobilitate 270 parrocchie, 400 strutture scolastiche, 40 siti extra-scolastici, case della Protezione Civile, palazzetti dello sport. Oggi, dalle 9, si sono aperti i cancelli di Tor Vergata, che sarà animata da varie band fino alle 20:30, quando inizierà la veglia con papa Leone. Il Pontefice arriverà in elicottero poi ci sarà il bagno di folla tra i giovani con la papamobile. Nel dettaglio, tre giovani provenienti da Italia, Messico e Stati Uniti rivolgeranno altrettante domande al Pontefice sui temi dell'amicizia nell'era digitale, sul futuro e sulla speranza. Dal Papa arriverà un «messaggio di unità e fraternità», per dirla con l'organizzatore del Giubileo, mons. Rino Fisichella. Quello di Tor Vergata, ha spiegato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è '«il più grande allestimento tecnologico mai realizzato per un evento in Italia», con una control room da 500 metri quadrati. Essa "veglierà" sull'area che ospiterà i pellegrini che si estende per 521.400 metri quadrati. Per arrivare a Tor Vergata i giovani hanno percorso a piedi cinque chilometri. Tre i varchi di accesso. Dispiegati 2.760 bagni chimici e 2.660 punti per rifocillare le proprie borracce, con 5 milioni di bottiglie di acqua potabile e 70 nebulizzatori a disposizione. Un'attenzione importante è stata dedicata anche al lato sanitario, con 10 postazioni mediche avanzate, 43 ambulanze e quattro aree "calme". Oltre 20.000 persone- tra forze dell'ordine, operatori sanitari e volontari saranno impegnate nell'accoglienza. Domani, domenica 3, alle 9.30, la messa finale presieduta dal Papa a Tor Vergata. Il Giubileo dei giovani di quest'anno è il quarto evento giubilare dedicato alle ragazze e ai ragazzi. La prima volta fu nel 1984 in occasione del Giubileo della Redenzione. L'incontro si tenne il 14 aprile, alla vigilia della Domenica delle Palme, a San Giovanni in Laterano. «Quale meraviglioso spettacolo costituisce, nello scenario di questa piazza, la vostra odierna assemblea - disse San Giovanni Paolo II. Chi ha detto che la gioventù di oggi ha perso il senso dei valori? È proprio vero che su di essa non si può contare? Ebbene, io dico che già l'esperienza di questi giorni grandiosa e consolante esperienza di compattezza, di fraternità e di coraggio nell'aperta professione della fede - è di per sé una risposta a siffatte domande ed una smentita a quei dubbi». In quella circostanza furono circa 300mila i giovani presenti. Da lì iniziarono le Gmg e fu quello il punto di partenza dei "Papaboys", ovvero dei milioni di giovani che hanno sempre, costantemente, accompagnato il Papa polacco che li esortò a «non cedete alla cultura di morte» e a «scegliere la vita». «Schieratevi con quanti non accettano di declassare il loro corpo al rango di oggetto. Rispettate il vostro corpo», disse ancora Wojtyla. Il secondo Giubileo dei giovani è datato agosto 2000. Dal 15 al 20 circa 2 milioni di ragazze e ragazzi giunsero a Roma. Il clou di quell'appuntamento fu la notte di Tor Vergata con la veglia a cui partecipò Giovanni Paolo II. Una notte di cui sono ancora vive le immagini del Papa che interagisce con i ragazzi, animando il canto e abbracciando un giovane che riuscì a raggiungerlo sul palco. Il Pontefice definì quella veglia «indimenticabile», esortò i presenti all'impregno per creare una società «più umana e fraterna» e pronunciò una frase che ha fatto epoca definendo i giovani «sentinelle del mattino in quest'alba del terzo millennio». Al termine il Papa salutò i giovani con queste parole: «C'è un proverbio polacco che dice: Kto z kim przestaje, takim si? staje. Vuol dire: se vivi con i giovani, dovrai diventare anche tu giovane. Così ritorno ringiovanito. E saluto ancora una volta tutti voi, specialmente quelli che sono più indietro, in ombra, e non vedono niente. Ma se non hanno potuto vedere, certamente hanno potuto sentire questo "chiasso". Questo "chiasso" che ha colpito Roma e che Roma non dimenticherà mai». Informazioni di servizio - Il primo appuntamento con Papa Leone XIV è per stasera, con la veglia di preghiera. Domani mattina, invece, si terrà la celebrazione domenicale. All'evento si sono registrati 500 mila giovani da 146 Paesi del mondo, ospitati in scuole, palestre, parrocchie e altri siti, come la Fiera di Roma, che hanno aperto le porte ai ragazzi. La stima è che si possa arrivare a un milione di transiti tra oggi e domani, considerato che molti affluiranno anche senza prenotazione. Per l'accesso a Tor Vergata, dove l'area è stata suddivisa in settori, sono previsti controlli leggeri al metal detector per tutti i partecipanti. Il riempimento dei settori avverrà gradualmente, in base all'orario di arrivo. Per coloro che saranno distanti dal palco-altare allestito per il pontefice sono state montate torrette audiovisive dalle quali saranno trasmesse le celebrazioni. Sono cinque i percorsi pedonali per i pellegrini, con partenza da tre stazioni metropolitane interne alla città' (San Giovanni, Grotte Celoni e Anagnina) e da due stazioni ferroviarie in provincia (Frascati e Ciampino). Lungo gli itinerari, sorvegliati dalle forze dell'ordine e dai volontari della protezione civile, potranno scattare chiusure temporanee alla circolazione per favorire il passaggio dei giovani. Nell'area di Tor Vergata è già operativo il villaggio campale per 5 mila e 500 operatori tra rappresentanti di polizia, carabinieri, finanza e vigili urbani, volontari di protezione civile e sanitari. Sono disponibili 50 bagni chimici e 12 moduli per le docce. In campo anche le aziende comunali per il trasporto pubblico locale e per i rifiuti, Atac e Ama, con servizi potenziati.

Droni ucraini colpiscono la Russia: 3 morti e raffineria in fiamme. Mosca bombarda Kherson: una vittima

Droni ucraini colpiscono la Russia: 3 morti e raffineria in fiamme. Mosca bombarda Kherson: una vittima

Scambio di attacchi nella notte tra Mosca e Kiev. Tre persone sono state uccise in Russia durante gli attacchi dei droni ucraini nella notte, nelle regioni meridionali di Rostov e Penza, nonché a Samara, lontano dal fronte. In fiamme anche una raffineria: secondo le prime informazioni, si tratta della struttura di Novokuybyshevsk, nella regione di […] L'articolo Droni ucraini colpiscono la Russia: 3 morti e raffineria in fiamme. Mosca bombarda Kherson: una vittima proviene da Il Fatto Quotidiano .

Strage di Bologna, fischi a La Russa. Bolognesi a Meloni: "Non si riscrive la storia"

Strage di Bologna, fischi a La Russa. Bolognesi a Meloni: "Non si riscrive la storia"

Sono durissime le parole pronunciate questa mattina da Paolo Bolognesi nel giorno del 45esimo anniversario della Strage di Bologna. Il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime si è rivolto direttamente a Giorgia Meloni: «Alla Presidente del Consiglio, che ci ha accusato di volerla esporre a ritorsioni, nel ricordare il passato da cui proviene, come quello da cui provengono gli esecutori delle stragi, vogliamo dire che una cosa è il rispetto per le Istituzioni, un'altra cosa è l'accettazione di riscritture interessate della storia, cosa che non siamo in alcun modo disposti a far passare», ha dichiarato Bolognesi dal palco. «Presidente Meloni, condannare la strage di Bologna senza riconoscerne e condannarne la matrice fascista è come condannare il frutto di una pianta velenosa, continuando ad annaffiarne le radici», ha continuato, Bolognesi, tra gli applausi. Fischiato, invece, il presidente del Senato Ignazio La Russa.

Mo: Ricci, 'a primo Consiglio regionale Marche proposta per riconoscere Stato Palestina'

Mo: Ricci, 'a primo Consiglio regionale Marche proposta per riconoscere Stato Palestina'

Roma, 2 ago. (Adnkronos) - “Al primo Consiglio regionale che faremo presenterò un ordine del giorno affinché la Regione Marche riconosca lo Stato di Palestina”. Lo afferma Matteo Ricci, europarlamentare Pd e candidato alla presidenza della Regione Marche. “Noi -aggiunge- non viviamo in una bolla, non abbiamo le bende agli occhi, non ci voltiamo dall'altra parte. Non è possibile continuare ad assistere ad un massacro quotidiano, indegno, di bambini, di donne, di innocenti, uccisi anche quando vanno a cercare, affamati, il cibo". "Dobbiamo mettere fine a questa politica agghiacciante di Netanyahu. Ed è compito anche di chi governa un territorio avere un profilo più alto. Noi non siamo amministratori di condominio. Noi abbiamo il compito di rappresentare la nostra comunità e abbiamo il compito, quotidiano, di rafforzare i valori sui quali la nostra comunità si basa, che sono i valori della Costituzione e della Resistenza. Noi non faremo le cene per festeggiare la marcia su Roma, noi festeggeremo il 25 aprile con la Regione in prima linea”.