**Palermo: parroco Zen, 'omicidio Paolo punto apicale, è emergenza Stato deve intervenire'**

**Palermo: parroco Zen, 'omicidio Paolo punto apicale, è emergenza Stato deve intervenire'**

Palermo, 14 ott. (Adnkronos) - "Quello che è successo a Paolo è gravissimo, assurdo, ma purtroppo è il punto apicale di una quotidianità fatta di prepotenza, di soprusi, di regole che non sono più rispettate". A parlare con l'Adnkronos è padre Giovanni Giannalia, parroco della chiesa di San Filippo Neri nel quartiere Zen di Palermo. Lo stesso quartiere dove viveva Gaetano Maranzana l'uomo che sabato notte, con un colpo di pistola, ha ucciso Paolo Taormina, un ragazzo di 21 anni 'colpevole' di aver cercato di sedare una rissa fuori dal suo locale in centro. E dello Zen erano anche i ragazzi responsabili della sparatoria avvenuta a Monreale, ad aprile, e in cui hanno perso la vita altri tre giovani. "In questo quartiere c'è stato un abbassamento della guardia da parte di chi deve tutelare l'ordine e sono emerse in maniera sempre più prepotente figure che hanno fatto un po' scuola - racconta il parroco - C'è tanta gente che non può reagire, vede prepotenti in giro ma non può dire nulla. Il nostro è un quartiere popolare in cui vivono oltre 30mila persone, la maggior parte umili e laboriose, madri e padri che oggi sono addolorati e si identificano con questa donna (la mamma di Paolo Taormina ndr) che ha perso il figlio in una maniera così assurda. Tutti concordi nel condannare e nel chiedersi se sia possibile che un ragazzo esca di casa la sera e non torni più". E poi c'è la rabbia. "Grande rabbia - spiega padre Giovanni - perché quello che è successo è il punto apicale di una quotidianità in cui le regole non vengono rispettate, fatta di prepotenza e di soprusi". Per padre Giovanni, l'assassino di Paolo "è come se fosse cresciuto dentro una bolla in cui tutto gli è concesso, una specie di delirio di onnipotenza - dice - come denota il video che ha pubblicato sui social. Purtroppo però non è solo lui a sentirsi un semidio. E' un delirio per colpa del quale nell'arco di pochi mesi sono già morte quattro persone. E' un'emergenza su cui bisogna intervenire, non si può lasciar correre". "Qui nel quartiere questi personaggi non dovrebbero dominare, ci dovrebbe essere un'azione più incisiva dello Stato nel perseguirli con gli strumenti ad hoc - dice - Qui, l'unico linguaggio che si conosce è quello della forza e se lo Stato è meno forte, hanno vinto loro e comandano. Non c'è altra strada". Per padre Giannalia "non si tratta di integrare in maniera estemporanea il numero delle forze dell'ordine. Bisogna riconsiderare quello che sta accadendo in un modo nuovo, guardarlo come un pericolo, un'emergenza e, in quanto tale, affrontarla con strumenti particolari. Io non voglio fare il loro lavoro, non sono in grado, ma c'è una situazione che sta diventando grave, che sfugge di mano e su cui bisogna intervenire. Non possono essere questi 'deficienti' a comandare". "Le forze dell'ordine stanno facendo tanto a livello di indagini - aggiunge padre Giannalia - ma la percezione di chi vive allo Zen è quella di un posto dove comandano questi scemi. Qui fino a tarda notte girano in auto con il volume dello stereo così alto che tutti si svegliano, ci sono i ragazzi che scorazzano con i motori facendosi 100 metri con una sola ruota senza che nessuno gli dica nulla. C'è un atteggiamento prevaricatorio diffuso e quando la situazione è questa, la percezione è che non ci siano regole e dove mancano le regole comandano personaggi come l'autore dell'omicidio di Paolo che, alla fine, diventano modelli vincenti per giovani fragili e deboli". Padre Giovanni si rende conto che "è una sfida pesante e che richiede un impegno enorme, ma è una sfida che lo Stato deve raccogliere. E' proprio qui, e in quartieri come lo Zen, che lo Stato deve mettere ordine e non considerarlo più come un luogo in cui concentrare tutto il peggio tanto da qui non esce. Perché non è così. Quello che sta succedendo è proprio che il disordine non sta rimanendo fra questi palazzi ma sta avendo conseguenze su tutta la società. Lo Stato deve farsi sentire". (di Manuela Azzarello)

Una vittoria a porta aperta in Toscana, ma per la sinistra non c’è molto da festeggiare

Una vittoria a porta aperta in Toscana, ma per la sinistra non c’è molto da festeggiare

di Giovanni Muraca Come da manuale, una delle regioni più “rosse” d’Italia è rimasta tale confermando l’attuale governatore Giani ancora per cinque anni. E come da manuale è partita, oltre alla solita esacerbazione dei risultati, la solita perversione (soprattutto del csx) di proiettare risultati locali a livello nazionale. Ieri sera, a Otto e Mezzo, il […] L'articolo Una vittoria a porta aperta in Toscana, ma per la sinistra non c’è molto da festeggiare proviene da Il Fatto Quotidiano .

Ramy Elgaml, respinta la richiesta di perizia: ecco cosa cambia per i carabinieri

Ramy Elgaml, respinta la richiesta di perizia: ecco cosa cambia per i carabinieri

Niente incidente probatorio. La gip del tribunale di Milano Maria Idria Gurgo di Castelmenardo ha respinto la richiesta della Procura di svolgere un incidente probatorio per determinare l'esatta dinamica dell'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml . Nella richiesta i pm Giancarla Serafini e Marco Cirigliano sostenevano la necessità di una "perizia cinematica" affinché un consulente tecnico potesse ricostruire - "svolti gli accertamenti tecnici sui veicoli coinvolti (sottoposti a sequestro), sul luogo del sinistro e sui rilievi della polizia giudiziaria, esaminate le relazioni dei consulenti tecnici presenti in atti" - quale fosse la dinamica dell'incidente stradale. Incidente avvenuto il 24 novembre 2024, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta. Per i pm la necessità era legata al fatto che le relazioni tecniche depositate nel fascicolo giungono a conclusioni diverse. Più nel dettaglio, Serafini e Cirigliano, hanno contestato nella chiusura indagini un concorso di colpa tra i due nell'omicidio stradale per quell'urto nella fase finale che portò alla "caduta" e allo "slittamento" dello scooter e alla morte del 19enne. Oltre alla guida pericolosa da parte dell'amico di Ramy, i pm hanno messo in luce anche la distanza "inidonea" tenuta dal militare, meno di 1,5 metri, troppo vicino alla moto. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44528558]] Di diverso parere il consulente dei pm. Per l'ingegnere Domenico Romaniello l'unico responsabile era Bouzidi, mentre il carabiniere aveva avuto un comportamento corretto. E che la distanza non contava, perché si trattava di un'operazione di pubblica sicurezza. Per la giudice è "carente il requisito della specificità della richiesta" della Procura, perché non sono stati "meglio specificati quali siano i 'profili essenziali del fatto' in ordine ai quali si assume che le conclusioni divergenti dei vari consulenti di parte non consentono di addivenire ad una ricostruzione univoca dell'evento". In sostanza la perizia sarebbe servita ai pm per capire se, chiedere il processo per omicidio stradale per entrambi gli indagati oppure no. Secondo la gip, invece, il capo d'imputazione è evidentemente corretto e la responsabilità o meno è da accertare nel corso del processo.

Il Papa al Quirinale “Tempi di grave sofferenza, impegno per la pace”

Il Papa al Quirinale “Tempi di grave sofferenza, impegno per la pace”

ROMA (ITALPRESS) – “Come purtroppo appare evidente, viviamo tempi in cui, assieme a tanti segni di speranza, molte sono le situazioni di grave sofferenza che feriscono l'umanità a livello mondiale e richiedono risposte urgenti e al tempo stesso lungimiranti. Il primo impegno che, in proposito, desidero richiamare è quello per la pace. Sono numerose le guerre che devastano il nostro pianeta, e guardando le immagini, leggendo le notizie, ascoltando le voci, incontrando le persone che ne sono dolorosamente colpite riecheggiano forti e profetiche le parole dei miei Predecessori”. Così Papa Leone XIV, in occasione della visita ufficiale al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale nel rinnovare l'appello “accorato affinchè si continui a lavorare per ristabilire la pace in ogni parte del mondo e perchè sempre più si coltivino e si promuovano i principi di giustizia, di equità e di cooperazione tra i popoli che ne sono irrinunciabilmente alla base”. Il pontefice esprime l'apprezzamento nei confronti del Governo italiano per l'impegno “in favore di tante situazioni di disagio legate alla guerra e alla miseria, in particolare nei confronti dei bambini di Gaza, anche in collaborazione con l'Ospedale Bambino Gesù. Si tratta di contributi forti ed efficaci per la costruzione di una convivenza dignitosa, pacifica e prospera per tutti i membri della famiglia umana. A tale finalità – prosegue -, giova certamente il comune impegno che lo Stato italiano e la Santa Sede hanno sempre profuso e continuano a porre in favore del multilateralismo. Si tratta di un valore importantissimo. Le sfide complesse del nostro tempo, infatti, rendono quanto mai necessario che si ricerchino e si adottino soluzioni condivise”. “Perciò è indispensabile implementarne dinamiche e processi, richiamandone gli obiettivi originari, volti principalmente a risolvere i conflitti e a favorire lo sviluppo, promuovendo linguaggi trasparenti ed evitando ambiguità che possono provocare divisioni”, sottolinea Papa Leone XIV, che inoltre, nel rinnovare il forte legame che unisce la Sede di Pietro al Popolo italiano, esprime la viva gratitudine per “lo sforzo profuso a vari livelli nella circostanza della morte del mio venerato Predecessore, Papa Francesco. Il suo amore per la terra e il Popolo italiani ha trovato in quei giorni una risposta toccante e calorosa, che si è manifestata anche nel grande e accorto impegno compiuto durante il successivo Conclave per l'elezione del nuovo Pontefice. Ancora voglio dire un sentito ‘graziè a Lei, Signor Presidente, e al Paese intero per la bella testimonianza di accoglienza, nonchè di efficiente organizzazione, che l'Italia da mesi sta offrendo, durante lo svolgersi dell'Anno Giubilare”. Diversi i temi toccati da Prevost, dalla cura del creato ai migranti, fino alla natalità. “Ci prepariamo a celebrare, nell'anno a venire, un importante anniversario: l'ottavo centenario della morte di San Francesco d'Assisi, Patrono d'Italia, il 3 ottobre 1226. Questo ci offre l'occasione per porre un accento sull'urgente questione della cura della ‘casa comunè. Negli ultimi decenni assistiamo in Europa, come sappiamo, al fenomeno di un notevole calo della natalità. Ciò richiede impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti. Vorrei sottolineare l'importanza di garantire a tutte le famiglie il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità. Facciamo tutto il possibile per dare fiducia alle famiglie, soprattutto alle giovani famiglie – auspica -, perchè possano guardare serenamente al futuro e crescere in armonia. In questo quadro si inscrive la fondamentale importanza, ad ogni livello, del rispetto e della tutela della vita, in tutte le sue fasi, dal concepimento all'età avanzata, fino al momento della morte”. Poi i migranti. “Esprimo gratitudine per l'assistenza che questo Paese offre con grande generosità ai migranti, che sempre più bussano alle sue porte, come pure il suo impegno nella lotta contro il traffico di esseri umani. Si tratta di sfide complesse dei nostri tempi, di fronte alle quali l'Italia non si è mai tirata indietro. Incoraggio a mantenere sempre vivo l'atteggiamento di apertura e solidarietà. Non lasciamoci affascinare da modelli massificanti e fluidi, che promuovono solo una parvenza di libertà, per rendere poi invece le persone dipendenti da forme di controllo come le mode del momento, le strategie di commercio o altro – conclude Leone XIV -. Avere a cuore la memoria di chi ci ha preceduto, far tesoro delle tradizioni che ci hanno portato ad essere ciò che siamo è importante per guardare al presente e al futuro con consapevolezza, serenità, responsabilità e senso di prospettiva. a lanciarsi, per attingervi speranza e affrontare con fiducia le sfide presenti e future”. – Foto ufficio stampa Quirinale – (ITALPRESS).

“Soffrono come noi, basta mettere le aragoste vive nei pentoloni”: 6 italiani su 10 contro la bollitura dei crostacei vivi, il sondaggio

“Soffrono come noi, basta mettere le aragoste vive nei pentoloni”: 6 italiani su 10 contro la bollitura dei crostacei vivi, il sondaggio

Il 61% degli italiani è contro la bollitura dei crostacei vivi. È il risultato di un sondaggio reso pubblico durante un incontro organizzato a Milano da Animal Law Italia (Ali), capofila della coalizione “Dalla Parte dei Crostacei” che riunisce 9 associazioni animaliste tra le più rappresentative a livello nazionale. Durante il convegno si sono affrontati […] L'articolo “Soffrono come noi, basta mettere le aragoste vive nei pentoloni”: 6 italiani su 10 contro la bollitura dei crostacei vivi, il sondaggio proviene da Il Fatto Quotidiano .

Social media e destabilizzazione. La nuova guerra cognitiva che attraversa l’Italia

Social media e destabilizzazione. La nuova guerra cognitiva che attraversa l’Italia

In un’epoca in cui la disinformazione è diventata arma geopolitica e la radicalizzazione corre sui social network, la sicurezza nazionale si gioca anche nella dimensione cognitiva. È questa la prospettiva emersa dal convegno “Social media, estremismo e destabilizzazione: analisi della minaccia e ruolo della Socmint”, promosso dall’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici […]

Google, il data center più grande fuori dagli Usa sarà in India

Google, il data center più grande fuori dagli Usa sarà in India

Nuova Delhi, 14 ott. (askanews) - Un investimento da 15 miliardi di dollari per costruire data center in India. Ad annunciare questo importante piano di sviluppo è stato il Ceo di Google Cloud, Thomas Kurian, in un evento a Nuova Delhi spiegando che verranno usati per costruire un gigantesco centro di intelligenza artificiale a Vishakhapatnam, nell'India meridionale. Il progetto sarà implementato nei prossimi cinque anni. "Siamo molto lieti di annunciare la creazione di un nuovo centro di intelligenza artificiale da un gigawatt, il più grande al di fuori degli Stati Uniti", ha dichiarato Kurian spiegando che sarà un hub di connettività globale. Il progetto conferma l'interesse dei giganti della tecnologia per quello che negli ultimi anni è diventato il Paese più popoloso del mondo.

Il Rotary e lo sport: valori in movimento. Sfide e opportunità della regione Lombardia

Il Rotary e lo sport: valori in movimento. Sfide e opportunità della regione Lombardia

Una serata di dialogo e visione sul futuro dello sport, inteso come motore di crescita sociale, culturale ed economica. È questo il cuore dell’incontro organizzato dal Rotary Club Milano City, al 39° piano del Belvedere “Silvio Berlusconi” di Palazzo Lombardia, dal titolo “Il Rotary e lo sport: valori in movimento. Sfide e opportunità della nostra Regione”. L’iniziativa è stata organizzata e curata da Graziella Galeasso, Presidente della Commissione Rapporti con le Istituzioni e Grandi Eventi del Rotary Club Milano City, e dal Presidente del Club Paolo Benedetto Labate, che ha aperto la serata sottolineando la vocazione del Rotary a creare ponti tra istituzioni, mondo associativo e comunità civile. Ospiti d’eccezione hanno animato il confronto: Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, Giovanni Malagò, Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 e Andrea Monti, Chief Communication Officer della Fondazione Milano Cortina 2026. Il Presidente Fontana ha posto l’accento sull’impegno della Regione a sostegno dello sport di base e delle famiglie: “Investire nello sport significa investire sulla salute, sulla crescita dei giovani e sulla coesione sociale. Non a caso l'idea delle Olimpiadi Milano Cortina 2026 nasce dalla Lombardia". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44554238]] Malagò ha evidenziato il ruolo della Lombardia come eccellenza dello sport italiano, non solo per i grandi eventi e club professionistici, ma anche per la vitalità del tessuto di associazioni e realtà locali: “Lo sport è un valore educativo, formativo e sociale che va tutelato e promosso con forza”. Grande attenzione è stata riservata infatti all’appuntamento del 2026, quando l’Italia ospiterà i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina.  Andrea Monti ha sottolineato l’importanza non solo organizzativa, ma soprattutto comunicativa di questo evento: “Milano Cortina 2026 non sarà soltanto una manifestazione sportiva, ma l’occasione per raccontare al mondo un’Italia moderna, inclusiva e innovativa. Comunicare i Giochi significa trasmetterne l’eredità culturale e sociale. La Lombardia è una straordinaria regione non solo perché promuove lo sport ma anche perché promuoverà le Olimpiadi con un appoggio straordinario". Dal dibattito è emerso un messaggio condiviso: lo sport non è soltanto competizione, ma strumento di inclusione, sostenibilità e crescita collettiva. Sfide che riguardano tutti – istituzioni, associazioni, famiglie e imprese – e che vedono il Rotary pronto a fare la propria parte, in linea con i valori di servizio e leadership che lo caratterizzano, ccome affermato dal Presidente del Rotary Labate. La serata si è chiusa con l’impegno comune a rafforzare il dialogo tra istituzioni e società civile, per valorizzare lo sport come patrimonio sociale ed economico della Lombardia, con lo sguardo rivolto a Milano Cortina 2026, che porterà il nostro Paese al centro della scena mondiale. Autrice dell'articolo Orchidea Colonna orchideacolonna@yahoo.com

“Le mafie nell'era digitale. Focus TikTok”, rapporto Fondazione Magna Grecia domani all'Onu

“Le mafie nell'era digitale. Focus TikTok”, rapporto Fondazione Magna Grecia domani all'Onu

Roma, 13 ott. (Adnkronos) - Domani, mercoledì 15 ottobre, alle ore 10, nella sede del Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, nel corso dell'evento “Organized crime in the social media age”, la Fondazione Magna Grecia presenterà “Le mafie nell'era digitale. Focus TikTok”, una nuova ricerca sviluppata con l'obiettivo di analizzare le strategie comunicative delle mafie sui social media con un focus su TikTok, la piattaforma più virale e pervasiva del momento. "Attraverso l'analisi di oltre 6.000 contenuti tra video, profili, commenti, emoji, musiche e hashtag, lo studio svela come la criminalità organizzata abbia assunto i tratti di un ‘brand' capace di attrarre, sedurre e normalizzare l'immaginario mafioso, soprattutto tra i più giovani - fa sapere la Fondazione Magna Grecia - La ricerca, unica nel suo genere, mette a confronto per la prima volta le dinamiche della mafia italiana con quelle delle narco-culture messicane, evidenziando l'emergere di un linguaggio globale della devianza". L'evento, che sarà introdotto dai saluti dell'ambasciatore Gianluca Greco, deputy permanent representative of Italy at the United Nations, vedrà la partecipazione di Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia, Marcello Ravveduto, professore di Digital Public History, Università di Salerno e curatore della ricerca, del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, di Antonio Nicaso, docente alla Queen's University del Canada, di Ronald J. Clark, Ceo of Spartan strategy & risk management, deputy under secretary for national protection at the Department of Homeland Security (Ret), del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, di Antonello Colosimo, presidente della Corte dei conti dell'Umbria, e del presidente della Commissione parlamentare per la semplificazione, Francesco Saverio Romano. “Si tratta di un lavoro molto significativo - commenta il presidente della Fondazione Magna Grecia Nino Foti - che segna un passo decisivo nella comprensione dell'evoluzione delle mafie e del loro potere comunicativo nell'universo digitale. Conoscere come i clan criminali sfruttino strumenti di comunicazione globale significa offrire alle istituzioni, alle forze dell'ordine e alla società civile strumenti per costruire libertà, legalità e fiducia”. Sarà possibile seguire la diretta dell'evento sul sito della Fondazione Magna Grecia all'indirizzo www.fondazionemagnagrecia.it