Ottavia Piccolo: "Con La Fenice per difendere l'autonomia degli artisti"

Ottavia Piccolo: "Con La Fenice per difendere l'autonomia degli artisti"

L'orchestra del Teatro La Fenice di Venezia è "scesa in campo" questo pomeriggio, per protestare contro le logiche e i metodi della nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale dell'Ente. È saltata così la prevista prima dell'opera Wozzeck, che doveva aprire la stagione lirica del teatro. Circa un migliaio di persone si sono riunite in Campo Sant'Angelo, nel cuore della città, a pochi passi dal teatro, oggi vuoto, dando vita a un 'flashmob' che ha mescolato parole e musica.

Ottavia Piccolo: "Con La Fenice per difendere l'autonomia degli artisti"

Ottavia Piccolo: "Con La Fenice per difendere l'autonomia degli artisti"

L'orchestra del Teatro La Fenice di Venezia è "scesa in campo" questo pomeriggio, per protestare contro le logiche e i metodi della nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale dell'Ente. È saltata così la prevista prima dell'opera Wozzeck, che doveva aprire la stagione lirica del teatro. Circa un migliaio di persone si sono riunite in Campo Sant'Angelo, nel cuore della città, a pochi passi dal teatro, oggi vuoto, dando vita a un 'flashmob' che ha mescolato parole e musica.

Ottavia Piccolo: "Con La Fenice per difendere l'autonomia degli artisti"

Ottavia Piccolo: "Con La Fenice per difendere l'autonomia degli artisti"

L'orchestra del Teatro La Fenice di Venezia è "scesa in campo" questo pomeriggio, per protestare contro le logiche e i metodi della nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale dell'Ente. È saltata così la prevista prima dell'opera Wozzeck, che doveva aprire la stagione lirica del teatro. Circa un migliaio di persone si sono riunite in Campo Sant'Angelo, nel cuore della città, a pochi passi dal teatro, oggi vuoto, dando vita a un 'flashmob' che ha mescolato parole e musica.

Dal carcere un gesto di speranza: Colletta Alimentare

Dal carcere un gesto di speranza: Colletta Alimentare

Bologna, 17 ott. (askanews) - Parte dalla Casa di Reclusione di Milano Opera il cammino verso la Colletta Alimentare. L'iniziativa di solidarietà si terrà il prossimo 15 novembre in oltre 12.000 supermercati italiani. Scelta non casuale la sede del carcere: un gesto che dimostra come la rieducazione passa anche attraverso l'inclusione sociale. Il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli. "E' un segnale non solo di giustizia riparativa, un segnale nella direzione che si può scontare una pena senza essere esclusi dalla società civile. Questo è l'obiettivo, credo anche, diciamo, simbolico che noi cerchiamo di perseguire". Nel 2024 sono state raccolte 7.900 tonnellate di alimenti, distribuite a oltre 7.600 strutture caritative. Oggi in Italia 5,7 milioni di persone vivono in povertà assoluta. Una Colletta che da 29 anni coinvolge volontari e cittadini in un gesto semplice di solidarietà. Come ricorda il presidente della Fondazione Banco Alimentare, Marco Piuri. "È un gesto molto importante perché oltre a esplicitare questa dimensione della carità per chi riceve ma anche per chi dona, e quindi è un gesto enormemente inclusivo. Il fatto di farlo anche oggi qui, esprime ancora di più questo carattere di inclusività". Come racconta anche Incoronata Corfiati, Primo dirigente di Polizia Penitenziaria. "Allora, iniziative benefiche di solidarietà di questo genere sono estremamente importanti in un contesto peculiare come quello penitenziario. È sicuramente un'occasione per dimostrare la grande sensibilità che si ha verso la condivisione, verso la vicinanza nei confronti delle persone che vivono momenti di particolare disagio". Da qui dentro, dal carcere, nasce un messaggio di speranza e redenzione. Perché la carità non guarda i muri, la carità guarda il cuore. Mons. Vincenzo Paglia, Presidente Emerito Pontificia Accademia per la Vita. "Pane e amore, ecco, sono le due grandi dimensioni di cui tutti abbiamo bisogno. Tutti. Le nostre città spesso sono aride, spesso non solo mancano di pane, tanto spesso mancano d'amore ed affetto. Ecco, da qui c'è come l'unione: non si può vivere senza pane, ma non si può vivere neppure senza amore".

Dal carcere un gesto di speranza: Colletta Alimentare

Dal carcere un gesto di speranza: Colletta Alimentare

Bologna, 17 ott. (askanews) - Parte dalla Casa di Reclusione di Milano Opera il cammino verso la Colletta Alimentare. L'iniziativa di solidarietà si terrà il prossimo 15 novembre in oltre 12.000 supermercati italiani. Scelta non casuale la sede del carcere: un gesto che dimostra come la rieducazione passa anche attraverso l'inclusione sociale. Il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli. "E' un segnale non solo di giustizia riparativa, un segnale nella direzione che si può scontare una pena senza essere esclusi dalla società civile. Questo è l'obiettivo, credo anche, diciamo, simbolico che noi cerchiamo di perseguire". Nel 2024 sono state raccolte 7.900 tonnellate di alimenti, distribuite a oltre 7.600 strutture caritative. Oggi in Italia 5,7 milioni di persone vivono in povertà assoluta. Una Colletta che da 29 anni coinvolge volontari e cittadini in un gesto semplice di solidarietà. Come ricorda il presidente della Fondazione Banco Alimentare, Marco Piuri. "È un gesto molto importante perché oltre a esplicitare questa dimensione della carità per chi riceve ma anche per chi dona, e quindi è un gesto enormemente inclusivo. Il fatto di farlo anche oggi qui, esprime ancora di più questo carattere di inclusività". Come racconta anche Incoronata Corfiati, Primo dirigente di Polizia Penitenziaria. "Allora, iniziative benefiche di solidarietà di questo genere sono estremamente importanti in un contesto peculiare come quello penitenziario. È sicuramente un'occasione per dimostrare la grande sensibilità che si ha verso la condivisione, verso la vicinanza nei confronti delle persone che vivono momenti di particolare disagio". Da qui dentro, dal carcere, nasce un messaggio di speranza e redenzione. Perché la carità non guarda i muri, la carità guarda il cuore. Mons. Vincenzo Paglia, Presidente Emerito Pontificia Accademia per la Vita. "Pane e amore, ecco, sono le due grandi dimensioni di cui tutti abbiamo bisogno. Tutti. Le nostre città spesso sono aride, spesso non solo mancano di pane, tanto spesso mancano d'amore ed affetto. Ecco, da qui c'è come l'unione: non si può vivere senza pane, ma non si può vivere neppure senza amore".

Dal carcere un gesto di speranza: Colletta Alimentare

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Bologna, 17 ott. (askanews) - Parte dalla Casa di Reclusione di Milano Opera il cammino verso la Colletta Alimentare. L'iniziativa di solidarietà si terrà il prossimo 15 novembre in oltre 12.000 supermercati italiani. Scelta non casuale la sede del carcere: un gesto che dimostra come la rieducazione passa anche attraverso l'inclusione sociale. Il vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli. "E' un segnale non solo di giustizia riparativa, un segnale nella direzione che si può scontare una pena senza essere esclusi dalla società civile. Questo è l'obiettivo, credo anche, diciamo, simbolico che noi cerchiamo di perseguire". Nel 2024 sono state raccolte 7.900 tonnellate di alimenti, distribuite a oltre 7.600 strutture caritative. Oggi in Italia 5,7 milioni di persone vivono in povertà assoluta. Una Colletta che da 29 anni coinvolge volontari e cittadini in un gesto semplice di solidarietà. Come ricorda il presidente della Fondazione Banco Alimentare, Marco Piuri. "È un gesto molto importante perché oltre a esplicitare questa dimensione della carità per chi riceve ma anche per chi dona, e quindi è un gesto enormemente inclusivo. Il fatto di farlo anche oggi qui, esprime ancora di più questo carattere di inclusività". Come racconta anche Incoronata Corfiati, Primo dirigente di Polizia Penitenziaria. "Allora, iniziative benefiche di solidarietà di questo genere sono estremamente importanti in un contesto peculiare come quello penitenziario. È sicuramente un'occasione per dimostrare la grande sensibilità che si ha verso la condivisione, verso la vicinanza nei confronti delle persone che vivono momenti di particolare disagio". Da qui dentro, dal carcere, nasce un messaggio di speranza e redenzione. Perché la carità non guarda i muri, la carità guarda il cuore. Mons. Vincenzo Paglia, Presidente Emerito Pontificia Accademia per la Vita. "Pane e amore, ecco, sono le due grandi dimensioni di cui tutti abbiamo bisogno. Tutti. Le nostre città spesso sono aride, spesso non solo mancano di pane, tanto spesso mancano d'amore ed affetto. Ecco, da qui c'è come l'unione: non si può vivere senza pane, ma non si può vivere neppure senza amore".

Ottavia Piccolo: "Con La Fenice per difendere l'autonomia degli artisti"

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L'orchestra del Teatro La Fenice di Venezia è "scesa in campo" questo pomeriggio, per protestare contro le logiche e i metodi della nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale dell'Ente. È saltata così la prevista prima dell'opera Wozzeck, che doveva aprire la stagione lirica del teatro. Circa un migliaio di persone si sono riunite in Campo Sant'Angelo, nel cuore della città, a pochi passi dal teatro, oggi vuoto, dando vita a un 'flashmob' che ha mescolato parole e musica.

Landini, di’ qualcosa da Sindacalista! (Lettera aperta al Segretario della CGIL)  di Primo Gonzaga

Landini, di’ qualcosa da Sindacalista! (Lettera aperta al Segretario della CGIL) di Primo Gonzaga

Qual è il primo compito di un Sindacato dei Lavoratori? A me pare di ricordare che sia la tutela dei salari e delle condizioni di lavoro dei suoi tesserati.  Per questo motivo Landini le propongo tre battaglie: per lo sviluppo e richiesta di investimenti per welfare e infrastrutture e non per spese militari per l’orario […] L'articolo Landini, di’ qualcosa da Sindacalista! (Lettera aperta al Segretario della CGIL) di Primo Gonzaga proviene da Scenari Economici .

Landini, di’ qualcosa da Sindacalista! (Lettera aperta al Segretario della CGIL)  di Primo Gonzaga

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Qual è il primo compito di un Sindacato dei Lavoratori? A me pare di ricordare che sia la tutela dei salari e delle condizioni di lavoro dei suoi tesserati.  Per questo motivo Landini le propongo tre battaglie: per lo sviluppo e richiesta di investimenti per welfare e infrastrutture e non per spese militari per l’orario […] L'articolo Landini, di’ qualcosa da Sindacalista! (Lettera aperta al Segretario della CGIL) di Primo Gonzaga proviene da Scenari Economici .

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