Forte sisma a largo delle Kamchatka, allerte tsunami nel Pacifico

Forte sisma a largo delle Kamchatka, allerte tsunami nel Pacifico

Roma, 30 lug. (askanews) - Forte sisma di magnitudo 8.8 sulla scala Richter al largo della penisola di Kamchatka, nell'estremo oriente della Russia. Si è trattato del terremoto più forte nella regione dal 1952, con possibili scosse di assestamento fino a una magnitudo di 7.5, ha dichiarato il servizio regionale di monitoraggio sismico. Diverse persone sono rimaste ferite nella penisola; nelle immagini i soccorritori ispezionano i danni a un asilo. Allerte tsunami sono scattate in tutto il Pacifico. In corso evacuazioni in Giappone, alle Hawaii e in alcune zone della costa occidentale degli Stati Uniti. Onde alte fino a 3-4 metri sono state segnalate a Kamchatka, mentre onde di 30 centimetri hanno colpito una città della regione dell'Hokkaido, nel Nord del Giappone. Il governatore delle Hawaii, Josh Green, ha chiesto alla popolazione di seguire le ordinanze di evacuazione e di cercare mantenere la calma, mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha consigliato agli americani di restare vigili per gli allarmi tsunami. Allarmi tsunami di vario livello sono stati emessi anche in alcune zone della Cina, delle Filippine, dell'Indonesia, di Guam, del Perù e delle isole Galapagos al largo dell'Ecuador.

Dazi: Prodi, 'chi pecora si fa, lupo se lo mangia'

Dazi: Prodi, 'chi pecora si fa, lupo se lo mangia'

Roma, 30 lug. (Adnkronos) - "Da una parte c'è da dire che negli ultimi 20 anni la Commissione ha perso potere in modo verticale, ma in ogni caso c'è modo e modo di affrontare una trattativa così dura. E per definire il modo sbagliato di affrontarla, non userei un termine inglese ma un detto calabrese: 'chi pecora si fa, il lupo se lo mangia'". Lo dice Romano Prodi a La Stampa. "Uno degli ultimi atti della Commissione da me presieduta -ricorda il Professore- fu la multa di 497,2 milioni di euro ad un'impresa di grande rilevanza come Microsoft per violazione delle leggi europee sulla concorrenza. Gettammo, assieme a Mario Monti, le basi per una dottrina e una prassi antitrust, ma se penso a quanto è accaduto dopo e fino ai giorni nostri dico: quanti passi indietro abbiamo fatto! Difficile far politica, se si cede al potente fino ad umiliarsi". "In quella vicenda tenemmo duro, perché mia convinzione era che se non mettevamo un freno agli aspetti patologici della concorrenza, non avremmo avuto una vera concorrenza. Dobbiamo prendere atto che i passi avanti fatti allora non si sono più ripetuti, tanto è vero che di recente l'Europa non è riuscita ad imporre quel minimo di giusta imposta ai grandi oligopolisti".