Un fiume di contanti usciti dai conti Sempio. Ecco chi è "Maurizio"

Un fiume di contanti usciti dai conti Sempio. Ecco chi è "Maurizio"

Scovato il misterioso Maurizio, l'uomo che prima dell'interrogatorio di Andrea Sempio avrebbe incontrato la mamma dell'indagato nell'omicidio di Garlasco. Gli inquirenti, che stanno ricostruendo il giro di soldi in contanti e il passaggio di documenti riservati nell'inchiesta che accusa l'allora procuratore Mario Venditti di corruzione in atti giudiziari, l'hanno intercettato. La sua identità, al momento, è coperta dal riserbo, ma si tratterebbe di una persona considerata «interessante» per l'inchiesta. Intanto a poche ore dal Riesame per Venditti, rompe il silenzio il gip Fabio Lambertucci. I due togati sono finiti sotto i riflettori investigativi della Procura di Brescia per quell'archiviazione lampo del 2017, ma mentre il primo è indagato per corruzione in atti giudiziari dopo che a casa dei Sempio è stato sequestrato l'appunto «Venditti gip archivia X 20. 30 €», il giudice non è stato raggiunto da alcun avviso di garanzia, sebbene nei giorni scorsi il suo nome, insieme a quello delle gemelle Cappa, sia finito nel circo mediatico per la nota della Finanza, che aveva chiesto «mirati accertamenti bancari» sui suoi conti, senza però ottenere l'autorizzazione della Procura bresciana. E ieri Lambertucci, che il 23 marzo 2017 aveva accolto la richiesta di archiviazione formulata da Venditti il 15 marzo di quello stesso anno, ha dichiarato: «La mia condotta è sempre stata improntata a riservatezza e, soprattutto, al rispetto dei doveri istituzionali e della deontologia professionale». Oggi, invece, Venditti comparirà davanti al Riesame. Il suo difensore, l'avvocato Domenico Aiello, ha fatto ricorso contro il decreto di sequestro del 26 settembre, disposto anche sulla base dell'appunto trovato in casa dei Sempio lo scorso 14 maggio. Tra le motivazioni dell'impugnazione, il penalista cita «l'assenza dei gravi indizi e l'inesistenza dei motivi di urgenza per procedere a una perquisizione». Nell'istanza, la difesa del pm fa riferimento «all'assenza di criteri o ragioni per ritenere presente una prova di un reato del 2017 negli apparati di Venditti», ossia nel cellulare, tra i documenti o nel computer oggetto della perquisizione e del successivo sequestro. Non solo, per l'avvocato Aiello il decreto firmato dal procuratore di Brescia Francesco Prete e dalla pm Claudia Moregola è «un'attività esplorativa e arbitraria con cui si vuole violare la dimora e la privacy di un privato cittadino». E mentre si attende, entro sabato, la decisione, è scontro aperto tra l'ex procuratore e il suo successore a Pavia, Fabio Napoleone, al quale Venditti vorrebbe sfilare l'inchiesta su Garlasco, attraverso un escamotage giuridico. «Una volta che un'attività di indagine compiuta nel nuovo procedimento pavese contro Andrea Sempio ha determinato l'acquisizione di una notizia di reato su un magistrato e giustamente sono stati trasmessi gli atti alla procura competente di Brescia», ha spiegato Aiello, «questa attività di trasmissione degli atti ha un effetto trascinamento su tutte le indagini connesse».

Ztl Centro "accesa anche la notte". Da Trevi a via Veneto monta la rabbia: "Pronti alle barricate"

Ztl Centro "accesa anche la notte". Da Trevi a via Veneto monta la rabbia: "Pronti alle barricate"

Pure a volerla trovare, una voce fuori dal coro non c'è. La proposta avanzata dal Municipio I al Campidoglio, con una risoluzione approvata giovedì scorso in Consiglio, per chiedere di tenere i varchi di tutta la Ztl Centro accesi non solo fino alle 18 ma anche il venerdì e il sabato dalle 23 alle tre del mattino , per i ristoratori è un boccone amaro. Basta fare un giro nel rione Trevi , nei vicoli che circondano la fontana progettata da Nicola Salvi, per rendersene conto. «Sarebbe una calamità, per noi lavoratori e per i clienti, che finora riuscivano a parcheggiare entrando in centro dopo le 18», dice Ivan, receptionist di "Don Pasquale Restaurant & Bar", il locale in via delle Muratte. Gli fa eco Patrizia, barista del vicino "Mangia e Trevi": «Sarebbe un grosso problema - dice - soprattutto per chi, come me, rinuncia a muoversi in macchina e aspetta che qualcuno venga a prenderlo. Nel week end, quando lavoriamo di più, la clientela diminuirebbe». Intanto il collega, al di là del bancone, strabuzza gli occhi e dice: «E io come faccio?». Più schietto è Roberto, il titolare di "Hostaria Trevi". Mentre apparecchia i tavolini in via del Lavatore, si lascia andare a uno sfogo di pancia: «È una follia, come tutte le idee delle amministrazioni di sinistra. I romani arriverebbero a evitare il centro come la peste». Si dice «contraria» senza mezzi termini Nabila, la direttrice di "Comodo Mercato Trevi". «Follia» è un termine che ritorna anche nelle parole di Pierangelo, titolare del ristorante "Il nuovo faro", in via Arcione. «Siamo già penalizzati. Almeno nel fine settimana ci facessero lavorare. Vogliono pedonalizzare il centro? Non siamo ad Amsterdam. Sarei pronto a scendere in piazza e a protestare». La musica non cambia spostandosi a via Veneto , la strada della Dolce Vita che potrebbe essere interessata dalle limitazioni notturne nel tratto finale, prima di piazza Barberini. Qui la voglia di parlare e di esporsi in prima persona, con nome e cognome, non è molta ma i commercianti non risparmiano un giudizio tranchant: «Fino a una certa ora passano gli autobus ma verso mezzanotte bisogna aspettare ore e non c'è neanche la metro. Dunque, che senso avrebbe per i clienti venire qui la sera se poi non si può andare via?». E così, ragionando, da via Veneto arriva una controproposta al Comune: tenere la metropolitana aperta fino alle due di notte, «come avviene all'estero». A quel punto, continuano, potrebbe anche avere senso inasprire le misure di viabilità. Della proposta municipale, invece, tra piazza Venezia e via Nazionale non vogliono proprio sentir parlare. Se la Zona a traffico limitato dovesse rimanere accesa anche di notte, dicono, «ce ne annamo a casa». Secondo commercianti e gestori dei locali il rischio è di un calo della clientela, così come avviene «nel periodo natalizio», perché, come spiegano, il romano non prende i mezzi quando esce. E anche se dovesse prenderli, «non funzionano». Non è nuova la posizione dei commercianti nei confronti della Ztl: «Hanno fatto in modo che il centro diventasse una landa deserta agevolando così il commercio online», spiega Claudia Sermoneta, titolare di "Sabò", un negozio di scarpe con cinquant'anni di vita, a piazza Venezia. Per la negoziante arrivare in centro è ormai diventata «una corsa a ostacoli», tra divieti, pedonalizzazioni e cantieri. A pochi metri di distanza, Silvana di "Cin cin Bar" racconta di come siano stati costretti a diminuire il personale: «Con la Ztl non viene più nessuno e i bus sono improponibili», osserva. La situazione non è così diversa nella vicina via Nazionale: «Quello che pensavamo 25 anni fa, pensiamo oggi. Ora ci siamo soltanto abituati», commenta Giampaolo, che lavora nella stessa via dal 1978. Per i locali, la situazione non cambia: «Siamo già costretti a pagare un parcheggio vicino a Santa Maria Maggiore per i nostri clienti», fa sapere Sonia, dipendente di un ristorante in una traversa di via Nazionale. Con una Ztl accesa anche la notte le cose, infatti, «potrebbero precipitare e sarebbe penalizzante anche per noi lavoratori». Per Alessandra Spizzichino, titolare del negozio di abbigliamento Just, «Siamo già massacrati dalla ztl. Vogliono farci chiudere?», si chiede. Mentre tutt'intorno, nella centralissima via Nazionale, le vetrine vuote e impolverate dei locali chiusi raccontano una Roma che rischia sempre più di sparire.

Resta sommerso da un accumulo di fanghiglia in una cava: morto operaio di 48 anni

Resta sommerso da un accumulo di fanghiglia in una cava: morto operaio di 48 anni

Stava lavorando in una cava quando è rimasto sommerso da uno smottamento del terreno. Un operaio di 48anni ha perso la vita ieri, 13 ottobre, in un’azienda che si trova in contrada Fonte Lepre a Corridonia, in provincia di Macerata. Francesco Broda, questo il nome della vittima, è rimasto incastrato in un escavatore sotto un […] L'articolo Resta sommerso da un accumulo di fanghiglia in una cava: morto operaio di 48 anni proviene da Il Fatto Quotidiano .

Capo Verde va ai Mondiali: delirio e lacrime, la grande festa nel minuscolo arcipelago africano

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Il delirio sugli spalti, le lacrime dei calciatori in campo, la grande festa per le strade. A Capo Verde è successo l’impensabile: la Nazionale del minuscolo arcipelago africano di dieci isole nell’oceano Atlantico si è guadagnata una storica qualificazione ai prossimi Mondiali di calcio. I capoverdiani, grazie al successo per 3-0 contro l’Eswatini con reti […] L'articolo Capo Verde va ai Mondiali: delirio e lacrime, la grande festa nel minuscolo arcipelago africano proviene da Il Fatto Quotidiano .