Spagna, Sanchez vuole il diritto all’aborto in Costituzione: un processo coraggioso. L’Italia invece va in direzione opposta

Spagna, Sanchez vuole il diritto all’aborto in Costituzione: un processo coraggioso. L’Italia invece va in direzione opposta

Il governo della cattolicissima Spagna ha annunciato che proporrà una riforma costituzionale per includere il diritto all’aborto nella Costituzione “per sancire la libertà e l’autonomia delle donne”. La riforma impedirà inoltre alle donne che desiderano interrompere la gravidanza di ricevere informazioni false o infondate, a partire dalla modifica del regio decreto 825/2010. È una risposta […] L'articolo Spagna, Sanchez vuole il diritto all’aborto in Costituzione: un processo coraggioso. L’Italia invece va in direzione opposta proviene da Il Fatto Quotidiano .

Vertice Putin-Trump. Tutti gli ostacoli: dalla rotta dell'aereo al mandato di cattura

Vertice Putin-Trump. Tutti gli ostacoli: dalla rotta dell'aereo al mandato di cattura

Davanti alla prospettiva di un vertice a Budapest tra il presidente americano, Donald Trump e il Capo del Cremlino Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina, l'Unione europea si rassegna alla realpolitik e sostiene l'iniziativa con l'auspicio che conduca a qualcosa di positivo. Ma sul terreno pratico ci sono diversi ostacoli perché l'incontro possa avvenire, dalla rotta che dovrà seguire l'aereo del presidente russo al mandato di cattura che pende sulla sua testa, emesso dalla Corte penale internazionale. I diplomatici europei puntano sul fatto che "Trump non lascerà che Putin lo tradisca ancora, vista l'escalation della guerra dopo il summit di Ferragosto in Alaska". "In un mondo perfetto esiste un percorso pulito e reale per arrivare alla pace giusta e duratura, ma nel mondo reale in cui viviamo dobbiamo agire sulla base dei fatti che abbiamo davanti", ha affermato il portavoce della Commissione europea Olof Gill. I "fatti" sono che "i presidenti americano e russo hanno concordato l'incontro sul suolo europeo, ma nella capitale più ostile a Bruxelles, senza consultarsi con l'Unione e senza la partecipazione dell'Ucraina". Putin e il ministro degli Esteri Serghei Lavrov sono sottoposti a sanzioni che prevedono il congelamento dei beni ma non il divieto di ingresso nei Paesi Ue. Lavrov lo scorso dicembre si é recato a Malta per partecipare alla "ministeriale" dell'Osce. Il tema vero che divide è la rotta che seguirà il jet con a bordo Vladimir Putin per andare da Mosca a Budapest. C'è il divieto imposto ai velivoli russi di entrare nello spazio aereo dell'Unione, cui sono però previste deroghe che vanno decise a livello nazionale. E se un Paese come la Polonia difficilmente aprirebbe la strada al jet presidenziale del Cremlino e ai caccia che lo scorteranno, la Bulgaria potrebbe mostrarsi più accomodante. La rotta più breve e "meno problematica" potrebbe passare attraverso passerebbe Bulgaria e Serbia. Un altro ostacolo che viene sollevato in queste ore è il mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale nei confronti di Putin. Il premier ungherese, Viktor Orban, disconosce la Cpi e la sua giurisdizione: aveva già ospitato nei mesi scorsi un altro ricercato, il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Ma formalmente la notifica di ritiro sarà valida solo trascorso un anno, quindi da giugno. Il mandato di conseguenza rimane valido se Trump e Putin, come programmato, si incontreranno tra due settimane. La Corte, dal canto proprio, insiste sulla necessità di eseguire il provvedimento. Nel frattempo il primo ministro ungherese Viktor Orban si va preparando per il summit: "Budapest è l'unica sede in Europa adatta per un vertice di pace tra Stati Uniti e Russia. Grazie a una leadership di lunga data a favore della pace e a partnership affidabili, offriamo un contesto sicuro e politicamente stabile. Possono contare su di noi". Il ministro degli Esteri Peter Szijjarto ha assicurato che il Paese favorirà le condizioni per l'arrivo del leader del Cremlino. L'annuncio del summit rischia di congelare le trattative - già in crisi a causa dei veti di Ungheria e Slovacchia - sul diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca e complicare ulteriormente il dibattito sull'uso degli asset russi immobilizzati per un prestito a favore dell'Ucraina. Secondo il Financial Times l'Unione europea "per avere anche il lasciapassare degli Usa aprirebbe all'impiego di quei fondi per acquistare armi americane". Secondo un documento trapelato oggi sarebbero invece da destinare ad armi Made in Europe. I due temi saranno al tavolo del vertice europeo di giovedì prossimo. Questa mattina, in preparazione dell'appuntamento, si sono confrontati in videoconferenza il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il Capo di Stato francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz.

Vertice Putin-Trump. Tutti gli ostacoli: dalla rotta dell'aereo al mandato di cattura

Vertice Putin-Trump. Tutti gli ostacoli: dalla rotta dell'aereo al mandato di cattura

Davanti alla prospettiva di un vertice a Budapest tra il presidente americano, Donald Trump e il Capo del Cremlino Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina, l'Unione europea si rassegna alla realpolitik e sostiene l'iniziativa con l'auspicio che conduca a qualcosa di positivo. Ma sul terreno pratico ci sono diversi ostacoli perché l'incontro possa avvenire, dalla rotta che dovrà seguire l'aereo del presidente russo al mandato di cattura che pende sulla sua testa, emesso dalla Corte penale internazionale. I diplomatici europei puntano sul fatto che "Trump non lascerà che Putin lo tradisca ancora, vista l'escalation della guerra dopo il summit di Ferragosto in Alaska". "In un mondo perfetto esiste un percorso pulito e reale per arrivare alla pace giusta e duratura, ma nel mondo reale in cui viviamo dobbiamo agire sulla base dei fatti che abbiamo davanti", ha affermato il portavoce della Commissione europea Olof Gill. I "fatti" sono che "i presidenti americano e russo hanno concordato l'incontro sul suolo europeo, ma nella capitale più ostile a Bruxelles, senza consultarsi con l'Unione e senza la partecipazione dell'Ucraina". Putin e il ministro degli Esteri Serghei Lavrov sono sottoposti a sanzioni che prevedono il congelamento dei beni ma non il divieto di ingresso nei Paesi Ue. Lavrov lo scorso dicembre si é recato a Malta per partecipare alla "ministeriale" dell'Osce. Il tema vero che divide è la rotta che seguirà il jet con a bordo Vladimir Putin per andare da Mosca a Budapest. C'è il divieto imposto ai velivoli russi di entrare nello spazio aereo dell'Unione, cui sono però previste deroghe che vanno decise a livello nazionale. E se un Paese come la Polonia difficilmente aprirebbe la strada al jet presidenziale del Cremlino e ai caccia che lo scorteranno, la Bulgaria potrebbe mostrarsi più accomodante. La rotta più breve e "meno problematica" potrebbe passare attraverso passerebbe Bulgaria e Serbia. Un altro ostacolo che viene sollevato in queste ore è il mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale nei confronti di Putin. Il premier ungherese, Viktor Orban, disconosce la Cpi e la sua giurisdizione: aveva già ospitato nei mesi scorsi un altro ricercato, il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Ma formalmente la notifica di ritiro sarà valida solo trascorso un anno, quindi da giugno. Il mandato di conseguenza rimane valido se Trump e Putin, come programmato, si incontreranno tra due settimane. La Corte, dal canto proprio, insiste sulla necessità di eseguire il provvedimento. Nel frattempo il primo ministro ungherese Viktor Orban si va preparando per il summit: "Budapest è l'unica sede in Europa adatta per un vertice di pace tra Stati Uniti e Russia. Grazie a una leadership di lunga data a favore della pace e a partnership affidabili, offriamo un contesto sicuro e politicamente stabile. Possono contare su di noi". Il ministro degli Esteri Peter Szijjarto ha assicurato che il Paese favorirà le condizioni per l'arrivo del leader del Cremlino. L'annuncio del summit rischia di congelare le trattative - già in crisi a causa dei veti di Ungheria e Slovacchia - sul diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca e complicare ulteriormente il dibattito sull'uso degli asset russi immobilizzati per un prestito a favore dell'Ucraina. Secondo il Financial Times l'Unione europea "per avere anche il lasciapassare degli Usa aprirebbe all'impiego di quei fondi per acquistare armi americane". Secondo un documento trapelato oggi sarebbero invece da destinare ad armi Made in Europe. I due temi saranno al tavolo del vertice europeo di giovedì prossimo. Questa mattina, in preparazione dell'appuntamento, si sono confrontati in videoconferenza il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il Capo di Stato francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz.

Vertice Putin-Trump. Tutti gli ostacoli: dalla rotta dell'aereo al mandato di cattura

Vertice Putin-Trump. Tutti gli ostacoli: dalla rotta dell'aereo al mandato di cattura

Davanti alla prospettiva di un vertice a Budapest tra il presidente americano, Donald Trump e il Capo del Cremlino Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina, l'Unione europea si rassegna alla realpolitik e sostiene l'iniziativa con l'auspicio che conduca a qualcosa di positivo. Ma sul terreno pratico ci sono diversi ostacoli perché l'incontro possa avvenire, dalla rotta che dovrà seguire l'aereo del presidente russo al mandato di cattura che pende sulla sua testa, emesso dalla Corte penale internazionale. I diplomatici europei puntano sul fatto che "Trump non lascerà che Putin lo tradisca ancora, vista l'escalation della guerra dopo il summit di Ferragosto in Alaska". "In un mondo perfetto esiste un percorso pulito e reale per arrivare alla pace giusta e duratura, ma nel mondo reale in cui viviamo dobbiamo agire sulla base dei fatti che abbiamo davanti", ha affermato il portavoce della Commissione europea Olof Gill. I "fatti" sono che "i presidenti americano e russo hanno concordato l'incontro sul suolo europeo, ma nella capitale più ostile a Bruxelles, senza consultarsi con l'Unione e senza la partecipazione dell'Ucraina". Putin e il ministro degli Esteri Serghei Lavrov sono sottoposti a sanzioni che prevedono il congelamento dei beni ma non il divieto di ingresso nei Paesi Ue. Lavrov lo scorso dicembre si é recato a Malta per partecipare alla "ministeriale" dell'Osce. Il tema vero che divide è la rotta che seguirà il jet con a bordo Vladimir Putin per andare da Mosca a Budapest. C'è il divieto imposto ai velivoli russi di entrare nello spazio aereo dell'Unione, cui sono però previste deroghe che vanno decise a livello nazionale. E se un Paese come la Polonia difficilmente aprirebbe la strada al jet presidenziale del Cremlino e ai caccia che lo scorteranno, la Bulgaria potrebbe mostrarsi più accomodante. La rotta più breve e "meno problematica" potrebbe passare attraverso passerebbe Bulgaria e Serbia. Un altro ostacolo che viene sollevato in queste ore è il mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale nei confronti di Putin. Il premier ungherese, Viktor Orban, disconosce la Cpi e la sua giurisdizione: aveva già ospitato nei mesi scorsi un altro ricercato, il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Ma formalmente la notifica di ritiro sarà valida solo trascorso un anno, quindi da giugno. Il mandato di conseguenza rimane valido se Trump e Putin, come programmato, si incontreranno tra due settimane. La Corte, dal canto proprio, insiste sulla necessità di eseguire il provvedimento. Nel frattempo il primo ministro ungherese Viktor Orban si va preparando per il summit: "Budapest è l'unica sede in Europa adatta per un vertice di pace tra Stati Uniti e Russia. Grazie a una leadership di lunga data a favore della pace e a partnership affidabili, offriamo un contesto sicuro e politicamente stabile. Possono contare su di noi". Il ministro degli Esteri Peter Szijjarto ha assicurato che il Paese favorirà le condizioni per l'arrivo del leader del Cremlino. L'annuncio del summit rischia di congelare le trattative - già in crisi a causa dei veti di Ungheria e Slovacchia - sul diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca e complicare ulteriormente il dibattito sull'uso degli asset russi immobilizzati per un prestito a favore dell'Ucraina. Secondo il Financial Times l'Unione europea "per avere anche il lasciapassare degli Usa aprirebbe all'impiego di quei fondi per acquistare armi americane". Secondo un documento trapelato oggi sarebbero invece da destinare ad armi Made in Europe. I due temi saranno al tavolo del vertice europeo di giovedì prossimo. Questa mattina, in preparazione dell'appuntamento, si sono confrontati in videoconferenza il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il Capo di Stato francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz.

Vertice Putin-Trump. Tutti gli ostacoli: dalla rotta dell'aereo al mandato di cattura

Vertice Putin-Trump. Tutti gli ostacoli: dalla rotta dell'aereo al mandato di cattura

Davanti alla prospettiva di un vertice a Budapest tra il presidente americano, Donald Trump e il Capo del Cremlino Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina, l'Unione europea si rassegna alla realpolitik e sostiene l'iniziativa con l'auspicio che conduca a qualcosa di positivo. Ma sul terreno pratico ci sono diversi ostacoli perché l'incontro possa avvenire, dalla rotta che dovrà seguire l'aereo del presidente russo al mandato di cattura che pende sulla sua testa, emesso dalla Corte penale internazionale. I diplomatici europei puntano sul fatto che "Trump non lascerà che Putin lo tradisca ancora, vista l'escalation della guerra dopo il summit di Ferragosto in Alaska". "In un mondo perfetto esiste un percorso pulito e reale per arrivare alla pace giusta e duratura, ma nel mondo reale in cui viviamo dobbiamo agire sulla base dei fatti che abbiamo davanti", ha affermato il portavoce della Commissione europea Olof Gill. I "fatti" sono che "i presidenti americano e russo hanno concordato l'incontro sul suolo europeo, ma nella capitale più ostile a Bruxelles, senza consultarsi con l'Unione e senza la partecipazione dell'Ucraina". Putin e il ministro degli Esteri Serghei Lavrov sono sottoposti a sanzioni che prevedono il congelamento dei beni ma non il divieto di ingresso nei Paesi Ue. Lavrov lo scorso dicembre si é recato a Malta per partecipare alla "ministeriale" dell'Osce. Il tema vero che divide è la rotta che seguirà il jet con a bordo Vladimir Putin per andare da Mosca a Budapest. C'è il divieto imposto ai velivoli russi di entrare nello spazio aereo dell'Unione, cui sono però previste deroghe che vanno decise a livello nazionale. E se un Paese come la Polonia difficilmente aprirebbe la strada al jet presidenziale del Cremlino e ai caccia che lo scorteranno, la Bulgaria potrebbe mostrarsi più accomodante. La rotta più breve e "meno problematica" potrebbe passare attraverso passerebbe Bulgaria e Serbia. Un altro ostacolo che viene sollevato in queste ore è il mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale nei confronti di Putin. Il premier ungherese, Viktor Orban, disconosce la Cpi e la sua giurisdizione: aveva già ospitato nei mesi scorsi un altro ricercato, il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Ma formalmente la notifica di ritiro sarà valida solo trascorso un anno, quindi da giugno. Il mandato di conseguenza rimane valido se Trump e Putin, come programmato, si incontreranno tra due settimane. La Corte, dal canto proprio, insiste sulla necessità di eseguire il provvedimento. Nel frattempo il primo ministro ungherese Viktor Orban si va preparando per il summit: "Budapest è l'unica sede in Europa adatta per un vertice di pace tra Stati Uniti e Russia. Grazie a una leadership di lunga data a favore della pace e a partnership affidabili, offriamo un contesto sicuro e politicamente stabile. Possono contare su di noi". Il ministro degli Esteri Peter Szijjarto ha assicurato che il Paese favorirà le condizioni per l'arrivo del leader del Cremlino. L'annuncio del summit rischia di congelare le trattative - già in crisi a causa dei veti di Ungheria e Slovacchia - sul diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca e complicare ulteriormente il dibattito sull'uso degli asset russi immobilizzati per un prestito a favore dell'Ucraina. Secondo il Financial Times l'Unione europea "per avere anche il lasciapassare degli Usa aprirebbe all'impiego di quei fondi per acquistare armi americane". Secondo un documento trapelato oggi sarebbero invece da destinare ad armi Made in Europe. I due temi saranno al tavolo del vertice europeo di giovedì prossimo. Questa mattina, in preparazione dell'appuntamento, si sono confrontati in videoconferenza il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il Capo di Stato francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz.

Il nuovo romanzo di Annalisa De Simone racconta il prezzo della libertà femminile in una società patriarcale

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Ogni giorno milioni di notizie attraversano i nostri occhi e scompaiono. “Quel che resta del giorno”, con Massimiliano Coccia, è la feritoia da cui guardare la politica, la stampa, i libri e i conflitti del nostro tempo. Un podcast quotidiano de Linkiesta L'articolo Il nuovo romanzo di Annalisa De Simone racconta il prezzo della libertà femminile in una società patriarcale proviene da Linkiesta.it .

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