Lanciarono bici giù dai Murazzi, ridotta in appello la condanna alla maggiorenne: “Chiedo ancora scusa”

Lanciarono bici giù dai Murazzi, ridotta in appello la condanna alla maggiorenne: “Chiedo ancora scusa”

È stata ridotta da 16 a 14 anni la pena per Sara C., la ventenne condannata per concorso in tentato omicidio nel caso del lancio della bicicletta dai Murazzi di Torino. La sera fra il 20 e il 21 gennaio 2023 rimase ferito un studente palermitano, Mauro Glorioso. La sentenza è arrivata oggi al termine […] L'articolo Lanciarono bici giù dai Murazzi, ridotta in appello la condanna alla maggiorenne: “Chiedo ancora scusa” proviene da Il Fatto Quotidiano .

Omicidio di Palermo, la famiglia della vittima: "Paolo non deve morire invano"

Omicidio di Palermo, la famiglia della vittima: "Paolo non deve morire invano"

Il padre di Paolo Taormina, il giovane ucciso da Gaetano Maranzano, si rivolge all'avvocato del killer: "Deve farmi sapere perché il suo assistito ha ucciso mio figlio. Una persona del genere non merita un avvocato". Il 21enne è stato colpito una sola volta alla nuca da un proiettile sotto gli occhi della madre e delle telecamere, appena uscito dal suo locale per sedare una rissa. "Paolo era un lavoratore, era buono, era sano, era sincero, era un pacifico. Lo Stato ci deve aiutare per sconfiggere questo cancro. Paolo non deve morire invano", dice Filippo Taormina, zio del giovane. Maranzano, 28enne originario del quartiere Zen, ha confessato l'omicidio.

"L'Italia può eliminare Israele almeno sul campo": tragica gaffe al Tg3

"L'Italia può eliminare Israele almeno sul campo": tragica gaffe al Tg3

Italia-Israele è una partita che ha acceso le polemiche già prima del fischio di inizio. Il corteo dei pro-Pal a Udine ha invaso le vie del centro e come sempre, con un tempismo discutibile, il giorno dopo la firma della pace in Egitto, ecco che arriva la sfilata con tanto di sinistra a seguito. Ma ad accendere i minuti prima del match sono le parole di un cronista del Tg3, Jacopo Cecconi, che collegato proprio da Udine per raccontare la manifestazione pro-Pal, ha affermato: "Sono 10.000 le persone attese allo stadio, la metà della capienza prevista dall'impianto e l'Italia avrà la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo vincendo". (Clicca qui per vedere il video dal minuto 30.00) . Un "almeno" che sta facendo parecchio discutere e che molto probabilmente rappresenta una tragica gaffe da parte dell'inviato di Rai Tre. E lo scivolone ha suscitato anche reazioni politiche: "Le dichiarazioni in diretta di un giornalista, durante il Tg3, sono imbarazzanti e sintomo di un clima irragionevole messo in atto da certa stampa. È utile soffermarsi poi su quanto sia lunare definire Telemeloni questo servizio pubblico. Quanto affermato durante il servizio da Udine in vista della partita Italia-Israele è pericoloso e vergognoso allo stesso tempo. Il cronista, commentando i fatti fuori dallo stadio, dove sfilerà una manifestazione pro Pal ha detto: ‘L’Italia ha la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo’. Una frase infelice e inopportuna che si commenta da sola. Accusano che una misteriosa Telemeloni voglia imporre la censura in Rai, ma è evidente che il problema sia da tutt’altra parte”, afferma il senatore di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon, componente della Commissione Vigilanza Rai. "Parole davvero deliranti di tale Cecconi del Tg3 che annunciando la partita Italia-Israele si augura che 'l'Italia possa eliminare, almeno sul campo, Israele'. Da dove altro dovrebbe eliminarlo, secondo Cecconi? Dalla faccia della terra? E' una vergogna che questo signore abbia usato queste parole da irresponsabile fomentatore di odio"., fa sapere Maurizio Gasparri, membro FI della Vigilanza Rai. "Mi auguro che il direttore del Tg3 e altri dirigenti della Rai - riprende - prendano dei provvedimenti immediati contro questo fomentatore di odio. Se poi ha parlato cosi' per incapacita' professionale, a maggior ragione e' bene che vada a meditare sulla sua inadeguatezza". Intanto proprio la Rai in serata è finita al centro delle contestazioni degli irriducibili pro-Pal. Cortei e proteste si sono concentrate ad esempio di fronte alla sede Rai di Bologna. E l'Usb Bologna ha chiamato alla partecipazione dalle 19 alle 21 tramite i social e invitato a boicottare la partita Italia-Israele. Insomma, chi è ormai a corto di argomenti con la pace in Medio Oriente tenta di usare questo match per fare "almeno" un ultimo giro di valzer con la kefiah addosso.

Vecchioni (BF Spa): "Il binomio agricoltura-finanza un'opportunità di crescita per l'intero settore"

Vecchioni (BF Spa): "Il binomio agricoltura-finanza un'opportunità di crescita per l'intero settore"

"La Pac sta avendo un percorso storico che prevede da parte della politica ridimensionamento, ma c'e' una massa di risorse private che ha identificato il mondo agricolo come opportunità''. Lo ha detto Federico Vecchioni, presidente di BF Spa, nel suo intervento al Forum Coldiretti, in corso a Roma. 'Il binomio agricoltura-finanza non solo e' possibile, ma rappresenta una concreta opportunità di crescita per l'intero settore", ha aggiunto "Piccole e medie imprese agricole stanno evolvendo verso forme societarie più strutturate, capaci di attrarre capitale di rischio e sostenere piani di sviluppo. Strumenti già operativi, come SIM, SC e Simes, insieme a fondi dedicati come 'Terre Agricole Italiane', consentono di integrare capitale e filiera produttiva, garantendo rendimento agli investitori e consolidando l'infrastruttura agricola nazionale", ha concluso Vecchioni.

Automotive, studio AlixPartners: 'arretra mercato europeo, nel 2030 costruttori cinesi a quota 13%'

Automotive, studio AlixPartners: 'arretra mercato europeo, nel 2030 costruttori cinesi a quota 13%'

Roma, 14 ott. (Adnkronos) - Arretra il mercato europeo, avanzano i costruttori cinesi e nel 2030 raggiungeranno quota 13%. È andato in scena a Milano l'evento dal titolo “Automotive, quale futuro - Reagire con decisione: basta parole!”, promosso da #ForumAutoMotive, il movimento di opinione sui temi legati alla mobilità a motore ideato dal giornalista Pierluigi Bonora, in occasione del decennale delle attività. Al centro dell'evento il “Green deal” e l'opportunità, ormai condivisa da settori crescenti della politica e del mondo automotive, di affrontare con grande pragmatismo le sfide inserite nel piano europeo, prevedendo diverse modalità e tempistiche, come anche recentemente ribadito anche dall'ex premier italiano Mario Draghi. Il promotore di #ForumAutoMotive, il giornalista Pierluigi Bonora, ha introdotto i lavori: “Abbiamo raccolto la richiesta delle associazioni automotive di poter esporre direttamente istanze e richieste ai parlamentari che ci rappresentano anche all'Europarlamento. Ne è scaturito un dibattito vivace e costruttivo con una serie di proposte per far in modo che a Bruxelles dalle parole si passi rapidamente ai fatti. Pena il “game over” del sistema automotive europeo. Con irrimediabili danni all'occupazione e la conseguenza di finire una volta per tutte nelle mani degli abili europei del settore”. Emanuele Cordone, Director della Practice Automotive di AlixPartners, ha presentato un aggiornamento dell'AlixPartners Global Automotive Outlook. Secondo lo studio, il mercato europeo dell'auto nel 2025 è previsto in rallentamento (-2%), con crescita modesta attesa negli anni successivi. Intanto, i costruttori cinesi continuano a guadagnare terreno nel “vecchio Continente”, con una quota in aumento dall'8% del 2024 al 13% del 2030 (+0,8 milioni di veicoli fino al 2030, pari alla quasi totalità della crescita del mercato), a spese dei costruttori europei che vedono la loro quota ridursi dal 62% al 58%. Cordone ha evidenziato come si stia assistendo a un calo della profittabilità per gli Oem europei e americani, mentre i player cinesi migliorano i propri margini. In Italia, il mercato resta debole rispetto al pre-Covid, frenato da prezzi in aumento e minore accessibilità. Crescono invece i brand cinesi con un prodotto competitivo e tecnologicamente avanzato. Sul fronte produttivo, per raggiungere l'obiettivo di un milione di unità servirebbero oggi più di due anni. Rispetto alla diffusione dell'elettrico, la crescita dei veicoli è modesta e ancora lontana dagli obiettivi del Green Deal. L'offerta dei veicoli BEV è prevista in aumento con lancio di nuovi modelli nel 2025-2027, ma la differenza di prezzo resta significativa in particolare sui segmenti A e B, mentre i veicoli con range extender (Reev) potrebbero aiutare a superare la “range anxiety” e favorire la diffusione dell'elettrico. “In Italia”, ha concluso Cordone, “le emissioni delle nuove auto vendute restano stabili dal 2017, ma il parco circolante continua a invecchiare, e la quota di Bev e Phev rimane contenuta (circa 10% nella prima metà del 2025), con l'Italia che resta fanalino di coda nella crescita dell'elettrico rispetto ai principali paesi europei. In Italia, la quota di Bev e Phev è però più alta nelle flotte aziendali rispetto al mercato generale, con ulteriore spinta potenziale per il nuovo schema di incentivo fiscale previsto per il 2025. Il valore residuo dei Bev rimane però basso, soprattutto in Italia, ma questo potrebbe aprire nuove opportunità nel mercato dell'usato”. Poi, spazio alla nuova Automotive Eurotribuna Politica dal titolo “Automotive al bivio. Il sistema europeo è a fine corsa?”, e al confronto con i rappresentanti della filiera della mobilità, affiancati da esperti e dealer, moderati da Pierluigi Bonora, con interventi dei giornalisti David Giudici, Direttore de “L'Automobile”, e Umberto Zapelloni, responsabile delle pagine Mobilità de "Il Foglio", Al cospetto del mondo della politica europea i diversi rappresentanti della filiera della mobilità presenti hanno potuto evidenziare le principali criticità che frenano lo sviluppo del settore. “Il mondo della componentistica è in apnea. Oggi la diagnosi è chiara, ma non si applica la cura. Siamo stanchi delle sole parole. Lo scorso anno abbiamo perso 100mila posti di lavoro. Decidiamo oggi la possibilità di rinviare di 5 anni la scadenza del 2035 di e di prevedere una quota di veicoli non Bev anche dopo il 2035. Il mercato è stato totalmente dimenticato dai regolamenti europei”, ha denunciato Roberto Vavassori, Presidente Anfia. Andrea Cardinali, Direttore Generale di Unrae: “In Italia abbiamo un problema evidente di fisco sull'auto aziendale che ci trasciniamo da anni, ulteriormente appesantito da una recente norma sul fringe benefit che ha peggiorato la situazione. Occorre intervenire. Le Case automobilistiche chiedono chiarezza in una direzione o nell'altra per poter continuare a pianificare investimenti di milioni di euro”. In rappresentanza della filiera elettrica è intervenuto Fabio Pressi, Presidente di Motus-E: “Abbiamo perso di vista l'obiettivo. Il problema oggi non è l'elettrico, ma che i produttori cinesi risultano più competitivi. Cerchiamo di capire come essere competitivi sulle batterie e sul loro riciclo, siamo già in ritardo”. Gianni Murano, Presidente di Unem: “L'attuale normativa europea per la decarbonizzazione dei trasporti stradale non solo non sta generando l'atteso cambiamento del parco veicolare ma ha generato una sensibile riduzione delle vendite auto con pesanti ripercussioni sull'industria automotive e sull'occupazione. Abbiamo più volte richiamato l'attenzione sulla necessità di correttivi che legittimino realmente la libertà tecnologica liberando investimenti in nuovi carburanti rinnovabili e low carbon. Nonostante le tante parole spese sulla neutralità tecnologica, ad oggi si è ancora fermi all'enunciazione senza che si vedano atti concreti. Il settore richiama ancora quel senso di urgenza per intervenire sugli attuali regolamenti europei che consentano realmente di conteggiare le emissioni di CO2 sull'intero ciclo di vita e liberi le potenzialità di sviluppo dei low carbon fuels”. Maria Rosa Baroni, Presidente di Ngv: “Se non verranno prese adeguate decisioni per accogliere anche il biometano tra le motorizzazioni a zero emissioni, siamo pronti a manifestare con camion e vetture davanti al Parlamento europeo”. Matteo Cimenti, Presidente di Assogasliquidi-Federchimica si è rivolto ai politici dando loro piena disponibilità a supportare le scelte politiche di contrasto al diktat europeo al tutto elettrico, aggiungendo: “Le posizioni delle associazioni sono oggi allineate: se le auto non si comprano, protestare a Bruxelles diventa una risposta concreta”. Simonpaolo Buongiardino, Presidente di Confcommercio Mobilità-Federmotorizzazione ha poi evidenziato: “Oggi c'è una larga maggioranza che ritiene che vadano cambiate le regole affidandosi alla neutralità tecnologica, ma esclusivamente per ragioni politiche e di poltrone non si possono mettere in discussione le decisioni assunte con il Green Deal”. In risposta alle istanze espresse dal settore, Paolo Borchia, Eurodeputato, Coordinatore ID in Commissione Itre, ha precisato: “Prendo atto che oggi molti di quelli che hanno avallato determinate decisioni sul green deal stanno cambiando idea. Oggi non c'è più tempo, i limiti previsti per la transizione al 2025 al full electric sono ormai evidenti a tutti. Resta inevasa la domanda: come genereremo l'elettricità necessaria alla transizione del nostro parco circolante? Ci auguriamo di fare presto passi in avanti a livello europeo in direzione della revisione dei regolamenti”. Guido Guidesi, Presidente dell'Alleanza tra le 40 Regioni Europee Automotive e Assessore alla Sviluppo economico della Regione Lombardia: “Il prossimo dialogo strategico rischia di essere tardivo per il mercato automotive. Le scelte prese a livello europeo stanno provocando evidenti danni sul piano sociale e industriale. È stato un errore clamoroso limitare il futuro della mobilità al solo elettrico. Non si è data opportunità alla ricerca e all'innovazione tecnologica di poter operare liberamente”. Massimiliano Salini, Eurodeputato In Commissione Industria U, ha evidenziato: “La lettera di due ministri italo-tedeschi sulla possibilità di un cambio di passo sulla strategia del green deal sull'auto è un buon segnale, ma resta molto da fare. Non esistono le condizioni abilitanti per attivare una transizione elettrica nei modi e nei tempi individuati e questo sarà recepito nella proposta di revisione che vedrà la luce tra la fine del 2025 e l'inizio del 2026. La convivenza tra le diverse tecnologie è la vera essenza della neutralità tecnologica. Dobbiamo sostenere ricerca e innovazione, liberandola dai dogmi del tutto elettrico”. Gli ha fatto eco Fabio Raimondo, Capogruppo Fratelli d'Italia Commissione Trasporti Camera dei Deputati: “Le navi cinesi che trasportano oltre 9mila veicoli nei porti italiani sono la chiara testimonianza della distruzione di diverse decine di migliaia di posti lavoro della componentistica e dell'indotto automotive. Per camion, veicoli commerciali e bus bisogna investire su carburanti strategici (biofuel su tutti), alternativi all'elettrico. È necessario ripristinare il principio della neutralità tecnologica”. Tra gli interventi di interesse anche quello di Andrea Taschini, Manager e Advisor Automotive e Mario Verna, General Manager di Queen Car Torino, e Alessandro Mortali, Senior Advisor. Taschini ha indicato come: “Chi pensa di battere i concorrenti cinesi sulle auto è destinato a essere sconfitto. Ecco perché bisognerebbe sottoporle a dazio o addirittura contingentarle”. Verna si è chiesto e ha domandato ai rappresentanti politici se l'automotive resti ancora un settore strategico per l'Europa. Mortali ha infine posto l'accento sulla componentistica e su come molte industrie in Italia stiano sparendo.