Professioni: Perrini (Cni), 'riforma momento decisivo per ingegneri'

Professioni: Perrini (Cni), 'riforma momento decisivo per ingegneri'

Rijeka, 14 ott. ((Adnkronos/Labitalia) - “La riforma delle professioni è un momento decisivo per tutte le professioni, in particolare per quella degli ingegneri, perché è da tempo che aspettavamo un riordino sia delle norme che riguardano l'esercizio delle professioni, sia l'accesso alla professione che la formazione in servizio. Quindi è una riforma straordinariamente importante che riguarda anche le competenze degli ingegneri e non solo degli ingegneri, ma anche di tutte le professioni attinenti alle attività che sono di competenza degli ingegneri, per cui è l'impegno che noi assumiamo per il futuro”. A dirlo all'Adnkronos/Labitalia Angelo Domenico Perrini, presidente del Cni (Consiglio nazionale ingegneri), a margine del 69° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d'Italia che oggi fa tappa in Croazia.

Italia-Israele, la sparata di Antinelli: "Fiocco nero per i giornalisti uccisi nel genocidio"

Italia-Israele, la sparata di Antinelli: "Fiocco nero per i giornalisti uccisi nel genocidio"

Alessandro Antinelli , giornalista Rai , durante la diretta tv al termine della partita vinta dall'Italia contro Israele a Udine, indossa un fiocco nero sul bavero della giacca per tutta la trasmissione. E spiega il suo significato: "Serve a ricordare i 250, tra giornalisti e giornaliste, che sono morti per provare a raccontare quello che un rapporto della Commissione dell'Onu ha definito un genocidio. Questo è un fatto". Insomma, nemmeno il tempo di metabolizzare le parole di Jacopo Cecconi al Tg3 ("L'Italia può eliminare almeno sul campo Israele") che arriva la propaganda sul genocidio in salsa pro-Pal di Antinelli. "Questo è un lavoro importante che si fa in prima linea", aggiunge Antinelli, prima di passare la parola a un collega che dal capoluogo friulano riferisce sui disordini. Dopo il corteo pro-Palestina, a margine delle manifestazioni contro la partita, una frangia violenta di manifestanti ha tentato di forzare il blocco delle forze dell'ordine per avvicinarsi allo stadio. Ne sono seguiti tafferugli con lancio di petardi, pietre e oggetti contundenti contro poliziotti e Carabinieri, trasformando la serata in un monologo pro-Pal violento. Tra le vittime del caos, anche due giornalisti feriti da pietre scagliate dai teppisti. Elisa Dossi di RaiNews 24 ha riportato lesioni lievi, con condizioni non preoccupanti, mentre un reporter del Local Team ha subito un serio trauma cranico al viso, richiedendo un ricovero d'urgenza al Pronto Soccorso di Udine per una visita oculistica. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44561616]] La Rai ha reagito con un comunicato ufficiale, esprimendo solidarietà: "La Rai condanna con fermezza ogni forma di violenza e intolleranza che si è verificata oggi a Udine in occasione del corteo pro Palestina, durante il quale una nostra giornalista di RaiNews24, Elisa Dossi, è stata colpita da una pietra mentre stava svolgendo il proprio lavoro di cronaca all'esterno dello stadio, in occasione della partita Italia-Israele. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44564768]] La collega è stata prontamente soccorsa e si trova ora al pronto soccorso di Udine, dove le vengono prestate le cure necessarie. La Rai esprime solidarietà e vicinanza a Elisa Dossi e a tutti i professionisti dell'informazione che ogni giorno operano con senso di responsabilità e coraggio per garantire ai cittadini un'informazione libera, corretta e completa. La violenza non può mai essere una forma di espressione o di protesta". Antinelli: "Questo fiocco nero ricorda i 250 giornalisti uccisi a Gaza, in un genocidio che hanno provato a raccontare ma da cui non sono tornati" pic.twitter.com/s86C5IPRUJ — Il Grande Flagello (@grande_flagello) October 14, 2025

Orrore in diretta a Milano, 29enne uccisa dal suo ex sotto gli occhi dei vicini

Orrore in diretta a Milano, 29enne uccisa dal suo ex sotto gli occhi dei vicini

AGI - Pamela Gelmini , 29 anni, è l'ultima donna vittima di femminicidio . Una violenza da parte del suo ex , cui aveva detto di voler interrompere la relazione, vista in tempo reale dai dirimpettai di quel terrazzino in via Iglesias nel quartiere Gorla di Milano in cui tutto si è consumato. L'allarme, seppure dato subito dai vicini al 112 , anche perché Pamela aveva chiesto aiuto a un altro suo ex, non ha potuto evitare la morte della donna . Gianluca Soncin , 52 anni, ha infierito su di lei con il suo coltello anche mentre la polizia faceva irruzione al civico 33, forzando il portoncino di ingresso e poi la porta dell'appartamento del femminicidio . Poi all'arrivo degli agenti sul terrazzino , si è autoinferto due coltellate ed è stato ricoverato all' ospedale Niguarda . La sua auto è parcheggiata dalla tarda serata di ieri nella strada del delitto . La polizia è ora al lavoro per ricostruire la dinamica . I numeri del femminicidio in Italia Dall'inizio del 2025 all'8 ottobre, secondo l'osservatorio di " Non Una di Meno ", in Italia ci sono stati almeno 70 femminicidi , tre suicidi indotti di donne e sei casi in fase di accertamento.

Meloni, lo spot di Trump: "Leggete tutti il suo libro"

Meloni, lo spot di Trump: "Leggete tutti il suo libro"

La scrittrice ha anticipato la premier, i lettori sono arrivati prima degli elettori, Giorgia Meloni ha conquistato le librerie e poi le urne. I dati di vendita del suo Io sono Giorgia. Le mie radici le mie idee pubblicato da Rizzoli l’11 maggio 2021 – più di un anno e mezzo prima del voto - sono stati il termometro di un gradimento che dalle classifiche dei libri è rimbalzato di sondaggio in sondaggio per sfociare nella vittoria elettorale. A pochi giorni dall’uscita, il suo libro era già in cima alle classifiche e ci è rimasto a lungo, fino a vendere quasi 200mila copie. Cifre strabilianti, da bestseller, in un mercato editoriale con troppi scrittori e sempre meno lettori. Lo storytelling di Giorgia Meloni senza filtri, il racconto della sua infanzia con un padre che non c’era, la madre Anna, la sorella Arianna, il rapporto con i nonni Maria e Gianni e poi la passione perla politica, il rimpianto per la maternità tardiva, la sua idea di destra, ha folgorato i lettori. Un libro che ha superato le barriere dell’ideologia per attrarre anche chi era semplicemente curioso di saperne di più di quella Giorgia, così tenace e determinata che, partita dalla Garbatella, si era fatta largo in politica. Il cuore del mondo editoriale che – come sappiamo – batte a sinistra fu scosso dall’ascesa di una politica, per di più di destra, in quel territorio fino a quel momento (non era ancora arrivato lo tsunami de “Il mondo al contrario” di Roberto Vannacci) considerato una riserva. A malincuore gli intellò dovettero constatare il successo della Meloni senza riuscire a leggere che tra le righe di quell’exploit editoriale c’era scritto il segno di un cambiamento, il primo atto di una rivoluzione politica. Il libro è stato ristampato ripetutamente, tradotto in Francia in Spagna e, da giugno, è arrivato nelle librerie americane con il titolo I am Giorgia. My roots, my principles pubblicato da Skyhorse Publishing con la prefazione di Donald Trump Jr., figlio del tycoon. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44558196]] Ieri a sorpresa Trump si è trasformato in critico letterario e, a margine della firma degli accordi di pace per Gaza, dopo aver elogiato la Meloni per essere l’unica donna e averla apprezzata perla sua bellezza, ha scritto su Truth un post-bomba che ha colpito contemporaneamente il mondo politico e quello editoriale. «Giorgia Meloni, la grande Primo Ministro d’Italia, ha scritto un nuovo libro, “I’am Giorgia. My roots, my principles. Giorgia sta facendo un lavoro incredibile per il meraviglioso popolo italiano». E ancora: «il volume esplora il suo percorso di fede, famiglia e amore per la patria, che le ha dato la saggezza e il coraggio necessari per servire la sua nazione e rendere orgoglioso il suo popolo. È un’ispirazione per tutti, compratene una copia». Il post, corredato dalla foto del libro e dal link all’acquisto del volume, è stato rilanciato dai media americani e italiani, diventando virale nel giro di poche ore. Giorgia Meloni ha apprezzato il gesto e subito ringraziato: «Molto gentile, amico mio. Penso che sia importante che la gente sappia chi sei e da dove vieni, per giudicare se sei sincero nel tuo percorso politico», ha scritto sui suoi social. Non bisogna essere esperti di marketing per prevedere che nelle prossime ore I am Giorgia volerà altissimo anche nelle classifiche americane con inevitabili ripercussioni su quelle italiane che saranno travolte dall’onda lunga del messaggio di Trump. Una recensione che, al di là del valore simbolico, vale migliaia e migliaia di copie vendute. Un colpaccio. Ovviamente ci sarà tutto quel mondo – già disorientato dalla scalata editoriale della Meloni nel 2021 – che, livido d’invidia, storcerà il naso, punterà il dito contro le vendite spinte dalla sponsorizzazione del Presidente. L’abbinata Meloni-scrittrice e Trump-recensore farà venire l’orticaria a quelli che scrivono i libri per pochi intimi, convinti di sfornare capolavori che il popolo non riesce a comprendere e, per questo, non sfondano in classifica. La crisi isterica verrà anche a coloro che invece i libri li vendono però credono che il mestiere di scrivere sia prerogativa di chi naviga nelle acque pure e cristalline della sinistra e dei suoi giusti principi. Ma siamo pronti a scommettere qualsiasi cosa che per una recensione dell’odiato, esecrabile, rozzo e scomposto critico letterario Donald Trump, tutti questi scrittori benpensanti e benparlanti se in pubblico si mostrerebbero sdegnati, nel chiuso delle loro stanze farebbero salti di gioia. Perché se dietro c’è l’orrido e grezzo Donald Trump, davanti ci sono milioni di followers, tutti potenziali lettori. Pecunia non olet... [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44567210]]