Taylor Swift ha annunciato una docuserie e un film-concerto

Taylor Swift ha annunciato una docuserie e un film-concerto

Taylor Swift non accenna a fermarsi. A pochi giorni dall’uscita del nuovo album “The Life of a Showgirl” e dal singolo “The Fate of Ophelia”, la star americana annuncia l’arrivo di due nuovi progetti dedicati all’Eras Tour. A partire dal 12 dicembre, su Disney+ saranno disponibili il film-concerto “The Eras Tour | The Final Show”, […] Articolo Taylor Swift ha annunciato una docuserie e un film-concerto su Radio Bruno .

Industria, Valentini (Mimit): "Contesto complesso, servono politiche coraggiose"

Industria, Valentini (Mimit): "Contesto complesso, servono politiche coraggiose"

Roma, 15 ott. - (Adnkronos) - "Il contesto internazionale è complesso, i dazi americani si attestano sul 17,5-18% e servono politiche industriali pragmatiche e coraggiose. Ma se la povertà non si abolisce per decreto anche la ricchezza non si crea per decreto ma si costruisce con una visione sistemica". Lo ha detto Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, intervenendo al Forum del Largo Consumo organizzato a Roma da Centromarca e BC Associazione Industrie Beni di Consumo. "C'è un aumento dei prezzi, l'inflazione a settembre è all'1,6% ma per il carrello della spesa è al 3,2% e dunque le famiglie italiane spendono 500 euro in più all'anno per generi alimentari. D'altro canto il settore del largo consumo vale 4,5% del Pil e ogni euro che crea genera 3,2 euro di ricaduta sul Paese lungo la filiera", ha ricordato Valentini sottolineando che, nel corso dei lavori, "avete presentato tre priorità: competitività, legalità, investimenti nella digitalizzazione. Sono anche le priorità del governo. Per quanto riguarda la competitività cerchiamo di agevolare le Pmi attraverso contratti di sviluppo, la Sabatini per gli investimenti, il sostegno alle aggregazioni, l'accesso al credito". La legalità, ha ricordato, "è fondamentale perché la contraffazione e l'Italian sounding creano danni enormi, non si tratta solo di norme ma anche di farle rispettare e far comprendere che la legalità, anche per i clienti, è una garanzia di sicurezza e qualità". Infine per le nuove tecnologie e l'IA "abbiamo un problema di paura, da parte delle imprese di utilizzarle, da parte dei lavoratori di perdere il posto. Questo ci fa perdere di vista l'opportunità di una democratizzazione dell'economia. Per superare la paura servono formazione ed educazione oltre che investimenti".

A Gaza la tregua non basta: "La guerra può tornare in ogni momento"

A Gaza la tregua non basta: "La guerra può tornare in ogni momento"

Khan Yunis, Gaza sud 15 ott. (askanews) - Nonostante la tregua tra Israele e Hamas dopo due anni di guerra, molti palestinesi nella Striscia di Gaza restano diffidenti e temono un ritorno delle ostilità. Nel mercato di Khan Yunis, la vita prova a ripartire tra le tende degli sfollati, ma la paura è ancora viva. "Netanyahu continua a minacciarci, dicendo che potrebbe farla riprendere in qualsiasi momento. Noi confidiamo solo in Dio, perché è lui il nostro garante: gli israeliani non ne hanno alcuno". La stessa incertezza la esprime anche chi, come Hisham Al-Kidrah, teme che la tregua sia solo una pausa temporanea. "Non escludiamo nulla da parte di Israele: la guerra potrebbe tornare in qualsiasi momento. Ma l'unico elemento che ci rassicura è che tutto il mondo la rifiuta. Tutti i leader mondiali sono i veri garanti di un cessate il fuoco permanente" Per molti, il ricordo delle distruzioni e delle perdite subite è ancora troppo vicino. "La gente ha paura. Quello che abbiamo vissuto è immenso, oltre la capacità di chiunque di sopportarlo. Alcuni hanno sofferto la fame, altri la sete, molti hanno perso la casa o i figli. Intere famiglie sono state cancellate. È stato più di quanto una persona possa sopportare. Per questo la gente non riesce a credere davvero che la pace, o una tregua, possano essere reali. Pensano che la guerra tornerà, e che Israele tornerà". Tra i vicoli di Khan Yunis, la tregua regge ma la fiducia è fragile e la paura, ancora, più forte della speranza.

Case troppo care, affitti alle stelle: l'Ue corre ai ripari per il "grande problema sociale"

Case troppo care, affitti alle stelle: l'Ue corre ai ripari per il "grande problema sociale"

Il problema della crisi abitativa è in cima alle priorità dell'Unione europea. È quanto ha dichiarato, in estrema sintesi, il commissario Ue per l'energia ed edilizia abitativa, Dan Jørgensen, durante un incontro con la stampa a cui hanno partecipato alcune testate giornalistiche europee, tra cui il quotidiano inglese The Guardian. “Se noi, come decisori politici, non prendiamo sul serio questo problema e non riconosciamo che si tratta di un problema sociale e che necessita di un intervento, allora i populisti anti-UE vinceranno”, ha dichiarato l'europarlamentare danese, sottolineando che Bruxelles “non è riuscita a realizzare alcuni elementi chiave della crisi immobiliare”. Il piano Ue per l'edilizia popolare Jørgensen è stato incaricato di elaborare il primo piano dell'UE per l'edilizia popolare, la cui pubblicazione è prevista per dicembre. L'obiettivo è quello di far fronte, in modo concreto, alla "crisi sociale" del mercato immobiliare. Per questo motivo saranno realizzate una serie di norme volte a limitare le speculazioni e regolamentare gli affitti brevi. “Il punto cruciale riguarda la carenza di case a costi accessibili, sia in affitto sia di proprietà - ha sottolineato il commissario europeo -. Negli ultimi dieci anni, i prezzi sono aumentati del 20%, mentre i permessi di costruzione sono diminuiti del 20%. I prezzi salgono perché domanda e offerta non sono in equilibrio. Questo dovrebbe portare a edificare di più, ma in realtà lo si fa di meno”. Gli affitti brevi a uso turistico Uno dei nodi principali della crisi abitativa sono gli affitti ad uso turistico che, soprattutto negli ultimi anni, hanno fatto registrare un boom in molte città europee. A Roma, ad esempio, alla fine del 2024 c'erano 34.000 annunci attivi sui siti che propongo locazioni di breve durata per i turisti. Tutto questo ha comportato un aumento dei prezzi, costringendo molte famiglie ad abbandonare i centri storici e trasformando i quartieri residenziali in centri turistici. Jørgensen ha detto che “questo rappresenta un grande problema”, ma non ha fatto riferimento ad eventuali proposte. Gli aumenti di mutui e affitti Negli ultimi 13 anni c'è stato un aumento generale di mutui e affitti, che ha impattato notevolmente anche sui contratti di locazione breve. Secondo i dati raccolti da Eurostat, l'agenzia statica dell'Ue, tra il 2010 e il 2023, i costi delle case in Europa sono aumentati del 48% e gli affitti del 22%. Alla fine del 2023 quasi il 9% della popolazione europea ha speso il 40% o più del proprio reddito disponibile per l'abitazione. “Quando gli alloggi diventano una merce, qualcosa che viene utilizzato per speculazioni senza dover prendere in considerazione il resto della società, allora ovviamente ciò può causare potenziali problemi", ha dichiarato Jørgensen, rivelando che Commissione sta studiando come eliminare o ridurre questo problema. Il vertice della prossima settimana La Commissione europea sta anche valutando come tutelare meglio i diritti degli inquilini e come allentare le norme sugli aiuti di Stato per agevolare il sovvenzionamento da parte dei governi e concedere agevolazioni fiscali alle società immobiliari. I leader dell'Ue discuteranno il problema della crisi abitativa in un vertice indetto per la prossima settimana. “È tempo che l'Ue guardi al settore immobiliare con occhi nuovi. - ha concluso Jørgensen - Come è successo con la crisi del Covid, quando ci troviamo in situazioni nuove dobbiamo anche ridefinire il ruolo dell'Unione Europea”.

Spiegare la guerra ai bambini: come rispondere alle loro domande e curiosità

Spiegare la guerra ai bambini: come rispondere alle loro domande e curiosità

Le immagini di Gaza e dei tanti conflitti nel mondo entrano ogni giorno nelle case, sollevando nei bambini domande difficili. Come spiegare la guerra senza spaventarli o mentire? Anna Granata, professoressa di Pedagogia all’Università di Milano-Bicocca, ha spiegato a Fanpage.it come trovare le parole giuste, offrendo ascolto, empatia e piccoli gesti di speranza. Continua a leggere