
Palermo, 4 rapine ai passanti in centro: arrestati due stranieri
I colpi messi a segno tra marzo e maggio scorsi Articolo Palermo, 4 rapine ai passanti in centro: arrestati due stranieri su Live Sicilia .
I colpi messi a segno tra marzo e maggio scorsi Articolo Palermo, 4 rapine ai passanti in centro: arrestati due stranieri su Live Sicilia .
Fare luce sul comportamento di chi indagò sul decesso di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, i due fidanzati morti a Policoro nel 1988. L'avvocato Fiumefreddo, che assiste la mamma del ragazzo, è intenzionato a presentare un esposto alla Procura generale presso la Corte di Cassazione per chiedere che si verifichino "le condotte di magistrati che avevano portato a ostacolare l'accertamento della verità sin dalle fasi iniziali". Continua a leggere
La memoria nutre le nostre coscienze e mantiene viva la fiamma della democrazia: sta a noi prendercene cura. I Luoghi della storia sono veri e propri testimoni silenziosi del passato portatori di valore simbolico, morale e culturale che va oltre la loro dimensione materiale. Non sono semplici coordinate su una mappa, ma patrimoni da proteggere […] The post La memoria come fiamma viva della democrazia appeared first on Azione Cattolica Italiana .
L'innesco dell'esplosione e le urla tra le macerie del casolare in fiamme davanti ai militari
Mani addosso, poi l'arresto. Un caso clamoroso scuote Bologna e il basket italiano: Luca Vildoza , playmaker argentino della Virtus Bologna , e la moglie, la pallavolista serba Milica Tasic , sono stati fermati la scorsa notte per aver aggredito una operatrice sanitaria . Secondo quanto si apprende, poco dopo la fine della partita di Eurolega vinta dalle "V nere" in casa contro il Monaco , il 30enne avrebbe iniziato a lampeggiare e poi insultare l'equipaggio di un' ambulanza che si era fermata per digitare l'indirizzo di un intervento. Poco dopo Vildoza avrebbe incrociato nuovamente il mezzo di soccorso, iniziando a ostacolarlo con frenate e manovre. Il confronto sarebbe poi degenerato: il play di Bologna, accusato il personale sanitario di intralciarlo, avrebbe afferrato per il collo un'operatrice e quando sono intervenuti i colleghi sarebbe entrata in scena anche la moglie del giocatore, tirando i capelli e strattonando la donna. Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine che hanno portato Vildoza e la moglie in Questura. Il fermo, fanno sapere dalla Virtus in attesa di una nota ufficiale, non è stato però convalidato per cui niente processo per direttissima . Il giocatore, inoltre, partirà col resto della squadra per la trasferta francese di domani in Eurolega, contro l'Asvel all'Astroballe. Secondo Mattia Grassani, avvocato di Vildoza, i fatti non corrisponderebbero però a quelli emersi in un primo momento, sulla base delle dichiarazioni degli operatori sanitari alla polizia. Entro 96 ore dovrà tenersi comunque un'udienza tecnica per valutare la legittimità e la correttezza dell'arresto, ma dall'esito non dipenderà la situazione cautelare dei coniugi. "Abbiamo iniziato a svolgere indagini difensive, chiedendo di acquisire le telecamere e sentendo testimoni", ha detto Grassani. Ci sarebbe, in particolare una foto di un'ambulanza di traverso sui viali di circonvallazione, quando è sopraggiunta la vettura guidata dall'argentino, con il mezzo di soccorso che chiudeva il percorso della macchina. Il giocatore e la moglie stavano tornando a casa, dopo aver preso cibo da asporto e volevano rientrare, perché la donna è incinta ed era tardi. I due volevano andare a letto presto, vista anche la trasferta di Eurolega: la Virtus è impegnata domani contro il Lyon-Villeurban. A quel punto, per la difesa, ci sarebbe stata una lite con un parapiglia con gli operatori, ma ci sarebbero state azioni reciproche e non un'iniziativa unilaterale del giocatore. Bisognerà quindi accertare come sono andati i fatti. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Milica Vildoza (@milicatasic12)
Roma, 16 ott. (askanews) - Negli Stati Uniti, la Fire Prevention Week è un appuntamento storico: ogni ottobre, scuole, vigili del fuoco e famiglie si uniscono per promuovere la sicurezza domestica. E mentre oltreoceano la prevenzione è una tradizione radicata dal 1925, in Italia il tema rimane ancora troppo spesso ai margini. Secondo l'Annuario Statistico 2025 del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nel 2024 si sono registrati quasi 60.000 incendi domestici, con Roma in testa tra le province più colpite. Tra le cause principali guasti elettrici, camini e canne fumarie. Tra chi da anni si batte per una maggiore cultura della sicurezza c'è l'ingegnere Nino Frisina, che da 25 anni lavora nel settore antincendio e importatore in Italia di Automist, un sistema innovativo a nebulizzazione d'acqua. "Automist è la prima tecnologia antincendio pensata proprio per proteggere dal rischio incendio di casa. È una soluzione interventistica che viene dal Regno Unito e funziona in maniera molto semplice. Un rivelatore di fumo avverte gli occupati della presenza di fumo in ambiente. Questo fa scartare un getto installato a parete che effettua una scansione della stanza creando una mappatura termica di tutte le zone della camera. Una volta individuata la posizione delle fiamme, quindi individuato il bersaglio, questo getto si ferma ed eroga un getto di acqua nebulizzata direttamente sul fuoco. L'acqua nebulizzata viene prelevata dalla rete idrico- sanitaria di casa e una piccola bomba installata sotto il lavandino in cucina la spruzza l'alta pressione in modo da creare delle piccole goccioline che sono molto efficaci sia per il raffreddamento che per il soffocamento del fuoco. Oggi questo tipo di componenti non è assolutamente obbligatorio e anche dal punto di vista culturale nessuno di noi pensa di avere un rivelatore in casa. Il rivelatore invece potrebbe fare la differenza perché anche piccoli incendi se rilevati con estrema rapidità si può intervenire con velocità ed evitare che possano degenerare". Un invito chiaro, che unisce dati, esperienza e buonsenso: la sicurezza comincia in casa, e prevenire resta l'arma più efficace contro il fuoco.
La presidente della commissione Giustizia del Senato: “La gelosia non è amore. Segnalare ogni atteggiamento vessatorio”
Volete cambiare drasticamente vita ma a prezzi modici? C'è un'isola italiana che offre 15.000 euro a chi si trasferisce lì (e le case costano solo 1 euro). Continua a leggere
(Adnkronos) - Così lo head of wholesale banking Ing Italia, intervenuto all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’ in corso oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma
Roma, 16 ott. (Adnkronos/Labitalia) - "L'Italia è un Paese che, secondo me, sta continuando a mantenere un'attenzione fortissima sui temi di sostenibilità, perché gli attori economici del nostro Paese si rendono conto che la sostenibilità aiuta a gestire il rischio climatico e i rischi fisici che ne derivano, perché è una tipologia di rischio che non è diversificabile, è un rischio sistemico: o lo si gestisce o ci si scontra e probabilmente si perde. Quindi l'Italia ha continuato a vedere una dinamica molto favorevole della finanza sostenibile, noi nella prima parte dell'anno come Ing in Italia abbiamo avuto una crescita del 95% anno su anno, semestre su semestre, degli strumenti di finanza sostenibile sul Paese". Così Andrea Diamanti, head of wholesale banking Ing Italia, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio' in corso oggi al Palazzo dell'Informazione a Roma. Diamanti ha sottolineato che "sicuramente il nostro team è stato molto bravo a produrre un più 95% ma significa anche che c'è una domanda di mercato particolarmente solida". "A livello globale abbiamo avuto un primo semestre dell'anno record come Ing perché abbiamo generato 68 miliardi di euro di finanza sostenibile per i nostri clienti, con un più 19% rispetto al semestre precedente e sicuramente è per ora un punto di massimo storico ma noi vogliamo continuare a crescere perché vediamo una domanda crescente", ha sottolineato. "Noi abbiamo un team che si occupa di transizione sostenibile per i nostri clienti a livello globale, abbiamo più di 60 professionisti dedicati a queste attività che fanno due cose sostanzialmente: aiutano i clienti nei piani di transizione sostenibile, quindi con servizi di consulenza, di advice e di monitoraggio dei progressi che si raggiungono nei piani di transizione sostenibile. Li aiutiamo - ha continuato - a disegnare dei business model che siano sostenibili e che siano presentabili alla comunità finanziaria sempre in maniera sostenibile", ha continuato. "Quest'anno -ha spiegato Diamanti- abbiamo lanciato un'ulteriore iniziativa, quella del Transition accelerator, abbiamo formato un team che era in parte già esistente ma lo abbiamo rifocalizzato, e aiuta le aziende nostre clienti ad accelerare la transizione in determinate tecnologie, quattro ambiti fondamentali: la transizione dei veicoli elettrici, tutto il settore delle tecnologie legate alla biodiversità, alla bio-based, natural-based, il clean tech e poi l'economia circolare". "Quindi noi che cosa facciamo? Aiutiamo -ha concluso- i nostri clienti a disegnare un percorso che gli consenta di scalare il più velocemente possibile le tecnologie che noi identifichiamo insieme a loro come quelle su cui puntare, in maniera tale da rimuovere le barriere potenziali, far affluire i capitali necessari per portare la tecnologia a un livello di scala efficiente che permetta poi un utilizzo a costi più bassi possibile e quindi un'espansione della tecnologia nei nostri sistemi economici e sociali", ha concluso.
Roma, 16 ott. (Adnkronos/Labitalia) - "L'Italia è un Paese che, secondo me, sta continuando a mantenere un'attenzione fortissima sui temi di sostenibilità, perché gli attori economici del nostro Paese si rendono conto che la sostenibilità aiuta a gestire il rischio climatico e i rischi fisici che ne derivano, perché è una tipologia di rischio che non è diversificabile, è un rischio sistemico: o lo si gestisce o ci si scontra e probabilmente si perde. Quindi l'Italia ha continuato a vedere una dinamica molto favorevole della finanza sostenibile, noi nella prima parte dell'anno come Ing in Italia abbiamo avuto una crescita del 95% anno su anno, semestre su semestre, degli strumenti di finanza sostenibile sul Paese". Così Andrea Diamanti, head of wholesale banking Ing Italia, intervenendo all'evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio' in corso oggi al Palazzo dell'Informazione a Roma. Diamanti ha sottolineato che "sicuramente il nostro team è stato molto bravo a produrre un più 95% ma significa anche che c'è una domanda di mercato particolarmente solida". "A livello globale abbiamo avuto un primo semestre dell'anno record come Ing perché abbiamo generato 68 miliardi di euro di finanza sostenibile per i nostri clienti, con un più 19% rispetto al semestre precedente e sicuramente è per ora un punto di massimo storico ma noi vogliamo continuare a crescere perché vediamo una domanda crescente", ha sottolineato. "Noi abbiamo un team che si occupa di transizione sostenibile per i nostri clienti a livello globale, abbiamo più di 60 professionisti dedicati a queste attività che fanno due cose sostanzialmente: aiutano i clienti nei piani di transizione sostenibile, quindi con servizi di consulenza, di advice e di monitoraggio dei progressi che si raggiungono nei piani di transizione sostenibile. Li aiutiamo - ha continuato - a disegnare dei business model che siano sostenibili e che siano presentabili alla comunità finanziaria sempre in maniera sostenibile", ha continuato. "Quest'anno -ha spiegato Diamanti- abbiamo lanciato un'ulteriore iniziativa, quella del Transition accelerator, abbiamo formato un team che era in parte già esistente ma lo abbiamo rifocalizzato, e aiuta le aziende nostre clienti ad accelerare la transizione in determinate tecnologie, quattro ambiti fondamentali: la transizione dei veicoli elettrici, tutto il settore delle tecnologie legate alla biodiversità, alla bio-based, natural-based, il clean tech e poi l'economia circolare". "Quindi noi che cosa facciamo? Aiutiamo -ha concluso- i nostri clienti a disegnare un percorso che gli consenta di scalare il più velocemente possibile le tecnologie che noi identifichiamo insieme a loro come quelle su cui puntare, in maniera tale da rimuovere le barriere potenziali, far affluire i capitali necessari per portare la tecnologia a un livello di scala efficiente che permetta poi un utilizzo a costi più bassi possibile e quindi un'espansione della tecnologia nei nostri sistemi economici e sociali", ha concluso.
(Adnkronos) - Il presidente ucraino domani, oltre a incontrare Trump alla Casa Bianca, vedrà anche rappresentanti dell'industria della difesa per capire tempi effettivi di una eventuale consegna
La pace non dovrebbe avere colore. E quando è raggiunto dovrebbe rendere tutti felici. Certo, un processo di pace conserva sempre incognite e pericoli, anche quando è patrocinato e sottoscritto da capi di Stati che ci mettono la faccia. Ma, sinceramente crediamo in quel valore, desideriamo augurarci che tutto vada per il meglio, soprattutto quando le condizioni perché sia così ci ci sono tutte. Eppure, dal momento in cui l'accordo su Gaza è stato annunciato, a sinistra è tutta una rincorsa a minimizzare l'accaduto, a ingigantire i problemi che pur sono rimasti aperti ma che rispetto al cessate il fuoco sono dopo tutto minori, a paventare difficoltà che potrebbero cambiare presto lo scenario (e che sono sì possibili, perché la storia è imprevedibile, ma anche altamente improbabili). Insomma, piuttosto che soddisfatti, tutti coloro che in questi mesi hanno chiesto la pace, spesso scambiando le responsabilità di chi aveva voluto la guerra, oggi sembrano quasi scontenti, dispiaciuti, e soprattutto pronti a gufare. Media e influencer vecchi e nuovi, nani e ballerine, sembrano quasi rincorrersi per sminuire e fare distinguo, con pochissimi che hanno l'onestà intellettuale di riconoscere lo storico risultato raggiunto e men che mai il successo politico di Trump, abile regista di tutta l'operazione. Le piazze di Gaza e di Tel Aviv in festa non hanno fatto quasi notizia, mentre si sono sprecate le interviste ad analisti (proprio quelli che non ne avevano azzeccata una nei mesi precedenti) che mettevano in dubbio che di vera pace si trattasse. O che addirittura usavano ascrivere il risultato ai manifestanti occidentali o addirittura alla Flotilla. Ancora ieri, Il Domani, titolava in prima pagina: «l'accordo di Trump è già in bilico». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44569505]] E Repubblica ribadiva: «La tregua di Gaza già a rischio». Il Manifesto aveva preceduto tutti parlando sin dal primo giorno di una “pace fragile”, incurante del fatto che a garantirla erano quasi tutti gli Stati del Medio Oriente presenti al vertice di Sharm-el-Sheikh, nonché gli Stati Uniti, a cui tutti non manca certa capacità dissuasiva. Completamente spiazzata Francesca Albanese ha alternato pessimismo sulla tenuta dell'accordo a interpretazioni a dir poco surreali: esso sarebbe «frutto di un piano intenzionale» per portare a termine il «genocidio» del popolo palestinese. Il quale, intanto, fra il silenzio dei nostri soloni, l'unico «genocidio» a cui sta assistendo in queste ore è quello compiuto dai miliziani di Hamas contro presunti «traditori». Non poteva poi mancare la voce del nuovo opinionista di una sinistra al capolinea, Enzo Iacchetti, il quale, ospite su Rete4, se ne è uscito in un'affermazione che gli fa vincere forse questo festival della gufata: «Al primo fiammifero acceso salterà su tutto». Ovviamente, non bisogna sopravvalutare l'influenza di questo piccolo mondo sulla gran massa degli italiani, che ignoranti non sono e sanno vedere e giudicare le cose con la loro testa. Ma con il loro scetticismo essi molto nuocciono a menti deboli oa quei giovani a cui bisognerebbe offrire speranza, soprattutto quando è fondata come in questo caso su basi realistiche. È una vecchia storia quella che si presenta a sinistra in questi giorni, che smaschera un pacifismo ipocrita il cui vero obiettivo è politico. E ormai chiaro che ai nostri, più che la fine delle sofferenze del popolo di Gaza, interessava colpire Trump, Israele, la Meloni, insomma il mondo occidentale. Cioè proprio coloro che concretamente alla pace lavoravano. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44550585]]
In silenzio davanti al giudice per le indagini preliminari che deve decidere la convalida del fermo e la misura cautelare a suo carico. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Gianluca Soncin, il 52enne accusato dell’omicidio della fidanzata Pamela Genini, che è stato interrogato stamane dal gip di Milano Tommaso Perna. Soncin, assistito dall’avvocato […] L'articolo Femminicidio Pamela Genini, Gianluca Soncin in silenzio davanti al gip. Nella casa di Cervia dell’uomo trovati coltelli e pistole scacciacani proviene da Il Fatto Quotidiano .
Vittima dell’aggressione un cinese di 32 anni. E’ successo in via Righi, la Procura indaga per lesioni aggravate