Trump, "foto peggiore di tutti i tempi": il "Time" stroncato

Trump, "foto peggiore di tutti i tempi": il "Time" stroncato

“È la foto peggiore di tutti i tempi. Mi hanno fatto scomparire i capelli. Si vede come un’aureola”: il presidente americano Donald Trump lo ha scritto sui social criticando una sua foto scelta dal Time come copertina del prossimo numero. Quello della rivista, in realtà, voleva essere un omaggio al capo della Casa Bianca per il suo impegno nelle trattative che hanno portato alla fine delle ostilità tra Hamas e Israele a Gaza. "Il suo trionfo”, il titolo scelto dal prestigioso magazine americano per elogiarlo. A disturbare Trump, però, è stato lo scatto scelto dal Time: una foto sparata a tutta pagina in cui il presidente viene ripreso dal basso , dal mento. Nessuna traccia, invece, della folta capigliatura bionda di cui il tycoon va tanto fiero. Pur apparendo maestoso e con lo sguardo rivolto verso l'alto, il 79enne sembra non avere i capelli in quell'immagine. Di lì la sua furia. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44551865]] “La rivista Time ha scritto un articolo relativamente bello su di me - ha fatto sapere Trump sui social -. Ma la foto potrebbe essere la peggiore di tutti i tempi. Mi hanno fatto scomparire i capelli e poi hanno messo qualcosa a fluttuare sopra la mia testa, sembrava una corona fluttuante ma era estremamente piccola. Davvero strano!". Il tycoon, dunque, non avrebbe gradito l'effetto dei suoi capelli fotografati in controluce. E ancora: “Non mi è mai piaciuto che le foto siano scattate dal basso, ma questa è una foto pessima e merita di essere criticata. Cosa stanno facendo e perché?”. Si schiera con Trump il Cremlino. "Solo persone malate, persone ossessionate dall'odio e dalla cattiveria - forse addirittura dei mostri - avrebbero potuto scegliere una foto del genere", ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha definito la scelta della rivista "sbalorditiva". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44548083]]

**Migranti: Schlein con Fratoianni e Magi, 'compatti per stop memorandum Libia'**

**Migranti: Schlein con Fratoianni e Magi, 'compatti per stop memorandum Libia'**

Roma, 14 ott. (Adnkronos) - Si voterà domani a Montecitorio la mozione sottoscritta da Pd, Avs, Più Europa e Italia Viva che chiede lo stop del memorandum con la Libia in materia di immigrazione. "Voteremo domani e chiaramente invitiamo tutte le forze politiche a votare insieme a noi per dire basta a questo memorandum. Il nostro impegno sarà totale per fermarlo", ha detto Elly Schlein che, con Nicola Fratoianni e Riccardo Magi, è intervenuta a una conferenza stampa alla Camera delle associazioni del settore. La segretaria del Pd, tra i firmatari del testo, ha ricordato come dietro quel memorandum ci siano "ripetute violazioni dei più basilari diritti fondamentali, violazioni effettuate anche in mezzo al mare". "Noi -ha sottolineato Schlein- continueremo a insistere in questa battaglia. E ci rivolgiamo al governo che ha l'occasione di mettere fine a questo memorandum. Questa presidente del Consiglio ha iniziato il suo mandato dicendo che non era ricattabile. Eppure non hanno ancora spiegato come mai hanno deciso di liberare un torturatore libico e con un volo di Stato riportarlo in Libia dove poteva continuare a calpestare i diritti fondamentali delle persone con gli omicidi e gli stupri di cui è accusato dalla Corte Penale Internazionale". Per Fratoianni il memorandum "è stato fin dall'inizio una scelta drammaticamente sbagliata". Anche "perché, come tutte le misure che in questi anni hanno costellato le strategie politiche sul tema dell'immigrazione, si è mossa sul terreno dell'emergenza di fronte ad un fenomeno che è tutto tranne che emergenziale e che ha invece caratteri di natura strutturale. Solo questo basterebbe per definirne l'assoluta inefficacia, oltre che, diciamo, di carattere inaccettabile sul fenomeno politico, etico, umanitario". "Tutto questo -osserva il leader di Avs- si è protratto negli anni, nonostante si siano moltiplicate le evidenze di tutto quello che, dietro la copertura di un accordo apparentemente siglato tra rispettati interlocutori, si produceva sulla vita delle persone. Evidenze innumerevoli, autorevolissime, di fronte alle quali si è scelto semplicemente di chiudere gli occhi. Ho appena letto il testo della mozione di maggioranza di domani, è impressionante. Non c'è nemmeno un accenno di critica" al memorandum. Magi rileva come la mozione sia "un fatto politico importante e positivo. Io sono andato a rivedere tutte le occasioni nelle quali si era discusso di memorandum negli anni, del memorandum Italia-Libia, e devo dire noi fin dall'inizio siamo stati contrari. Siamo stati contrari per delle questioni che ci sembravano insuperabili. Questo è un memorandum che venne siglato con l'obiettivo di contrastare l'immigrazione illegale ma la qualifica illegale dell'immigrazione non era quella del diritto italiano, del diritto umano, era quella della legge libica". Al momento la mozione non è stata invece sottoscritta dal Movimento 5 Stelle che ha presentato un proprio testo in cui si chiede non lo stop ma la "revisione" del memorandum. Lo ha spiegato in aula, oggi durante la discussione generale, Francesco Silvestri: "Non fosse per l'opposizione", la maggioranza "procederebbe al tacito rinnovo del memorandum Italia-Libia, mentre c'è bisogno di una revisione seria e trasparente, di un dibattito parlamentare, non per ideologia ma per realismo perché se uno strumento non funziona lo si cambia. In questi otto anni le partenze dalla Libia non sono diminuite ma sono aumentate. Per questo il Movimento 5 Stelle chiede di rivedere questo memorandum. Senza un presidio democratico, delegare la gestione dei flussi alle milizie libiche significa dare loro in mano degli strumenti per danneggiarci. Vogliamo conoscere le spese, le clausole e soprattutto i risultati di questo memorandum".

Sangiuliano candidato in Campania? Lui assicura di no, ma i suoi social dicono tutt'altro

Sangiuliano candidato in Campania? Lui assicura di no, ma i suoi social dicono tutt'altro

Le competenze di Gennaro Sangiuliano sono contese tra Parigi e la Campania , quasi un Gioacchino Murat dei nostri tempi. Come il re di Napoli del decennio napoleonico, il suo giuramento lo lega alla Francia, ma il suo cuore lo riporta alle pendici del Vesuvio. Da una settimana i suoi profili social fanno la spola tra le due città: da ministro della Cultura collegò con un treno Roma e Pompei, oggi è pendolare fisso dell’espresso Parigi-Napoli . Segue per la Rai le peripezie dei governi fatti da Macron e disfatti dall’Assemblée nationale, ma posta continuamente contenuti dedicati alla sua regione, in cui si voterà il 23 e 24 novembre. Non si candida alle regionali, lo ha detto più volte, anche in un’intervista al Foglio : “Non sarò capolista”. Anche se… “Molti me lo hanno chiesto, e i sondaggi dicono che mi voterebbe anche parte dell’elettorato del Pd”. E negli ultimi cinque giorni, quattro post sul suo feed di Instagram sono dedicati alla sua amata regione e alla sua amata città, in mezzo ad altri su Lecornu e uno su Macron. Il giorno dopo aver parlato con il Foglio, ha postato un contenuto dal titolo: “Cosa ho fatto per la Campania”, con elencati alcuni degli interventi realizzati quando era ministro. Descrizione: “La Campania e Napoli sono la mia terra. Sono sempre state al centro della mia azione”. Due giorni dopo ha pubblicato una foto, in compagnia del sindaco Manfredi, scattata due anni fa in occasione della firma dell’avvio dei lavori per l’Albergo dei Poveri, (edificio che fu visitato da Murat verso la fine del suo regno, episodio rappresentato in uno dei dipinti più celebri tra quelli che ritraggono il generale francese). Didascalia: “Amare la propria terra significa amare la propria comunità e testimoniare le proprie origini. Molti lo teorizzano, qualcuno lo ha fatto con atti concreti”. Ancora, con un altro post l’ex ministro si erge in difesa della sua città, come Murat la difese da Napoleone che la voleva parte del suo impero. A insidiare Partenope, in questa occasione, sarebbe Francesca Albanese , relatrice per l’Onu sui territori palestinesi e originaria della Campania, che in un podcast aveva sostenuto che i napoletani si svegliano più tardi rispetto a chi abita a Milano: “Un grave insulto a un intero popolo”, ha tuonato l’ex ministro. Nel frattempo, accade che qualcuno nella Rai, la sua azienda, comincia a notare un certo attivismo di Sangiuliano in vista delle regionali. Ed esce un comunicato di Usigrai, uno dei principali sindacati dei giornalisti del servizio pubblico, in cui si legge: “Da corrispondente a capolista per FdI in Campania? La Rai non è un tram da cui si scende e si sale a piacimento”. Pochi minuti dopo arriva la velata risposta di Sangiuliano. Sempre con un post su Instagram, dove l'ex ministro riporta gli articoli 51 della Costituzione e 283 del Codice penale . Sottolineati questi passaggi: “Tutti i cittadini possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive. Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro”. E ancora, “Chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di Governo, è punti con la reclusione non inferiore a cinque anni”. Non mi candido, insomma. Ma non vi azzardate a dire che non posso farlo. Non mi candido. Ma quante cose ho fatto per Napoli e per la Campania… Mi si nota di più se mi candido o se non mi candido? Oppure, ecco: mi candido, ma resto in disparte.

‘Ndrangheta in Emilia – La nipote del boss Nicolino Grande Aracri condannata per associazione mafiosa

‘Ndrangheta in Emilia – La nipote del boss Nicolino Grande Aracri condannata per associazione mafiosa

Era il 16 2022 quando i giudici di Bologna – confermarono il 416 bis agli imputati del processo Grimilde – e trasmisero gli atti in procura proprio per associazione mafiosa per alcuni imputati. Tra loro c’era il nome Rosita Grande Aracri. Oggi il gup, accogliendo le richieste della Dda bolognese, l’ha condannata a 7 anni […] L'articolo ‘Ndrangheta in Emilia – La nipote del boss Nicolino Grande Aracri condannata per associazione mafiosa proviene da Il Fatto Quotidiano .

Testa a testa Conte-Allegri per il miglior allenatore di ottobre: in quota Gasperini e Chivu puntano al sorpasso

Testa a testa Conte-Allegri per il miglior allenatore di ottobre: in quota Gasperini e Chivu puntano al sorpasso

Quando mancano ancora tre giornate da giocare per chiudere ottobre, i bookmaker prevedono che a contendersi lo scettro di miglior allenatore del mese si profilerà un duello tra Antonio Conte del Napoli , primo favorito a quota 2,50 su Goldbet e Better e già vincitore due volte del premio la scorsa stagione e Massimiliano Allegri , attuale detentore, fissato a 2,75. Il mister del Napoli, attualmente primo in classifica in compagnia della Roma , fin qui ha collezionato cinque vittorie e una sconfitta, mentre quello del Milan - al terzo posto in classifica - dopo aver steccato all'esordio contro la Cremonese di Davide Nicola (trionfante ad agosto) - ha collezionato quattro vittorie e un pareggio. In cerca del successo che manca da novembre 2024 anche Gian Piero Gasperini, grazie all'ottimo cammino fin qui della sua Roma: vale 3 l'exploit dell'ex tecnico dell'Atalanta, al pari di Cristian Chivu dell'Inter. Più staccato, a 5, Igor Tudor della Juventus, mentre si sale a 10 per Ivan Juric dell'Atalanta e Maurizio Sarri della Lazio. Vale 15, infine, il terzo titolo di Cesc Fabregas del Como, dopo quelli vinti ad aprile e maggio della scorsa stagione.